Hospitality Show, grande successo dell’algherese Stefi Salvatore
Nella diretta trasmessa martedì 23 giugno sul gruppo Facebook “Metodo Hospitality", la professionista algherese della formazione nel settore turistico-ricettivo ha intervistato il maestro del marketing numero uno al mondo, Frank Merenda
Una grande diretta, quella trasmessa martedì 23 giugno sul gruppo Facebook “Metodo Hospitality” dove, la professionista algherese della formazione nel settore turistico-ricettivo, Stefania Salvatore, intervista il maestro del marketing numero uno al mondo, Frank Merenda. Argomento principe dello show: la soluzione ai problemi del settore in Sardegna. Purtroppo, nonostante i suoi super poteri, Frank Merenda non ha consegnato la bacchetta magica di Hogwarts alla nostra conterranea, ma ha elargito consigli e fatto considerazioni che, se venissero applicate dagli imprenditori, potrebbero salvarci dal disastro creato. La Sardegna è un brand che ha avuto la fortuna di creare il suo posizionamento negli anni 70, purtroppo da quel momento in poi la mentalità degli imprenditori non si è adeguata ai cambiamenti del mercato.
È palese per tutti che, quella sarda, sia un’ecatombe economica del settore ricettivo (già molto prima della pandemia). Stefi e Frank concordano nell’affermare che, prima dei problemi logistici, infrastrutturali e dei trasporti, sia da risolvere l’atteggiamento degli imprenditori sardi nei confronti dei turisti locali, italiani e stranieri. “Avete avuto la fortuna di essere nati nell’isola più bella del mondo ma, non per questo, potete pensare di vivere di rendita dal territorio, trattando male i turisti e credendo che ritorneranno solo perché avete belle spiagge e paesaggi mozzafiato. Ormai si può andare, con gli stessi soldi (e anche con meno), in posti bellissimi del mondo e dove si viene trattati da principi. Perché fare le vacanze in Sardegna, dove tutto è complicato e i locali usano i turisti come polli da spennare?” – dice il mentore Frank Merenda per riassumere i concetti espressi in due ore di diretta.
Prima del brand positioning (posizionamento del marchio Sardegna nella mente del turista) e del marketing, la nostra isola dovrebbe risolvere un problema culturale e di mindset (mentalità).
Primo punto su cui concordano la padrona della diretta e il suo ospite, è che la Sardegna non è la “nostra” ma è un’isola del mondo, che dovremmo mettere a disposizione del turista per un motivo molto semplice, confermato peraltro dal momento Covid in corso: non riusciamo a sopravvivere economicamente, scambiandoci solo i nostri soldi. Come d’altronde non riescono tutte le altre isole del pianeta. È un dato di fatto che i numeri, e la matematica, confermano. Siamo un popolo ospitale e cortese dentro le nostre case, ma quando si tratta di trasferire la stessa ospitalità nei bar, ristoranti, alberghi e strutture ricettive in genere, non riusciamo nell’intento e trattiamo il turista come straniero-nemico.
I consigli del maestro per la ripartenza? Seguite la grande professionalità di Stefania Salvatore che sta facendo un ottimo lavoro nel settore. Iniziate a cambiare i termini “turisti”, “continentali” e “stranieri” in OSPITI, e trattiamoli come tali. Accoglieteli con un sorriso, una ghirlanda di fiori tipici sardi, un mirto e un filu ferru. Spenderanno i loro soldi volentieri, ritorneranno e faranno venire i loro amici e conoscenti. Una volta cambiato il nostro atteggiamento, ci potremo unire per risolvere i problemi logistici e di collegamento dell’isola più bella del mondo. E siccome avremo i soldi, potremo farlo anche senza sussidi statali e politici. Se vogliamo cambiare le sorti delle nostre aziende, della nostra Sardegna, dobbiamo cambiare mentalità. Sorridiamo, la pandemia è passata, ora dobbiamo formarci, studiare e dare ospitalità per una grande ripartenza. Stefi Salvatore, imprenditore e divulgatore, nel settore del turismo, con quasi 2 ore di diretta con il suo mentore Frank Merenda ha travolto come uno tsunami l’intero tessuto imprenditoriale della ricettività e grazie al “Metodo Hospitality” ha deciso di iniziare questa battaglia per la sua terra.