I comitati di borgata contro il Parco: “Tilloca parla bene ma razzola malissimo”
Risposta dei Comitati di Maristella e Sa Segada - Tanca Farrà alle dichiarazioni del presidente
Botta e risposta tra alcuni comitati di borgata e il Parco di Porto Conte, che nei giorni scorsi aveva assicurato massima condivisione sulle Linee guida del Piano dopo le preoccupazioni espresse da alcuni rappresentanti dell’agro. A stretto giro è arrivata la nota di risposta di Tonina Desogos, presidente del Comitato di Borgata di Maristella, e di Antonio Zidda, presidente del Comitato di Borgata di Sa Segada – Tanca Farrà, che riportiamo integralmente.
Il Presidente del Parco di Porto Conte Tilloca parla bene ma razzola malissimo. Si stranisce quando le borgate si mettono in allerta nel momento in cui si parla di Piano del Parco senza essere state coinvolte. Proprio lui farebbe meglio a tacere dopo che, per la Consulta del Parco, sono stati eletti rappresentanti completamente al di fuori dalle dinamiche del territorio. Una vergogna che ha del ridicolo se la cosa non fosse tragica. E’ stata scelta gente sconosciuta che abita da Casa Gioiosa alla stessa distanza che intercorre tra Alghero e Uri anziché rappresentanti dell’area contigua, nemmeno interpellati e anzi ostacolati da requisiti richiesti senza senso. L’estromissione dalla gestione di un’area protetta dei residenti è una stortura tutta algherese unica in Italia, un’altra occasione persa per Tilloca per ricucire i rapporti con il territorio.
I residenti di Porto Conte non sanno nulla di ciò che accade a casa loro. E la colpa è senza dubbio del Parco di Porto Conte e dei manovratori algheresi che a tutti i costi non vogliono coinvolgere nelle scelte i più diretti portatori di interesse. Il fatto che le borgate non sapessero nulla riguardo a ciò che sta accadendo attualmente la dice lunga sull’idea di condivisione che hanno a Casa Gioiosa. Ricordiamo a Tilloca che nemmeno in occasione della bozza del vecchio Piano del Parco i portatori di interesse locali furono presi in considerazione tant’è che quel documento, redatto nelle segrete stanze, contiene degli enormi strafalcioni che avremmo combattuto con tutte le nostre forze se l’iter non si fosse fermato.
Suggeriamo al Presidente Tilloca il modo più ovvio per dimostrare la sua buona volontà di condivisione con il territorio. Non ponga alcuna questione all’ordine del giorno ma la tolga, per prima confrontarsi con le borgate che, piaccia o meno, essendo territorialmente contigue al Parco, sono le prime a esserne interessate e da sempre custodi del Parco stesso. Riteniamo che l’apertura al dialogo si faccia con azioni concrete e non con comunicati stampa che lasciano il tempo che trovano.