I consiglieri regionali sono più poveri
Dopo lo scandalo per i fondi ai gruppi consiliari della Sardegna la mannaia della spending review cala sui rimborsi spesa generici che hanno costretto la magistratura ad indagare
Il nuovo stipendio dei neo eletti consiglieri regionali della Sardegna sarà sicuramente ridimensionato con una differenza di circa 70%, tagli convogliati soprattutto nei privilegi economici che, negli ultimi anni, hanno messo in cattiva luce l’intera classe politica. Dai 9.263 euro lordi che mensilmente gli onorevoli si ritrovavano in busta paga si è passati alla cifra di 6.600, con una differenza di 2.663 euro in meno erosi da quella miriade di spese che “gonfiavano” il costo di ogni politico sulle spalle della comunità sarda. Anche il capitolo dei rimborsi forfettari è stato abbondantemente sforbiciato con una differenza di 2.658 euro in meno tra diaria, spese di segreteria e di rappresentanza, oltre che i rimborsi benzina calcolati sui chilometri percorsi. Molte voci di spesa ora saranno a totale carico dei consiglieri, quando prima per le spese di documentazione e strumenti tecnologici si arrivava ad un contributo annuale che superava i 9.000 euro, da questa legislatura completamente eliminati. Quindi, sempre sull’onda di un vento di moralizzazione e di spending review, sono stati definitivamente annullati anche i fondi ai gruppi politici che erano di ben 3.800.000 euro. Ora ad ogni gruppo verrà fornito un fondo limitato ai semplici costi del personale; niente più spese folli per organizzazioni di convegni e altre attività politiche di difficile interpretazione. Infine c’è da evidenziare che sono state ridimensionate anche le indennità di funzione per il Presidente del Consiglio con meno 2.500 euro, per il Presidente della Regione sempre 2500 euro di risparmio e per gli assessori che registreranno una differenza di 1.200 euro in rapporto ai dati della vecchie legislatura.