Ignazio Chessa in tour a New York ad aprile
Da Lo Teatrì di Alghero agli USA per raccontare Dante e Peppino Impastato

Non è la prima volta che Ignazio Chessa porta la sua arte oltreoceano: l’attore e fondatore de Lo Teatrí di Alghero (quel gioiellino di qualità artistica e passione annoverato con orgoglio tra i più piccoli ma completi teatri al mondo), dopo aver già visitato il Perù nel 2022 sotto invito dell’Istituto Italiano di Cultura, questa volta porterà la dimensione intima del suo teatro con una doppietta di spettacoli in home theater nel quartiere di Brooklyn, grazie alla partnership con la Fondazione per la Cultura Italiana “Casa Belvedere” il cui obiettivo è preservare e promuovere la cultura italiana e italo-americana. La tournée si compone di due spettacoli ed è solo la prima parte di un ampio progetto di scambio con artisti di New York, come l’autrice e regista Erin B. Mee e la compagnia internazionale e interculturale AnomalousCo, che sarà invitata in Sardegna, a Cagliari, con l’appoggio della compagnia partner Ferai Teatro.
La voce di Ignazio Chessa si intreccerà con quella di Dante, G. Leopardi, F. G. Lorca, K. Kariotakis, H. Heine, A. Merini, in “Dante e dintorni”, un recital poetico e musicale sulla bellezza della vita e le fragilità dell’essere umano. Vestito dal costumista Fabio Loi, Chessa racconterà al pubblico statunitense la solitudine dei poeti in un volo alato sulla profondità dell’animo umano e le sue caotiche follie.
In “Se si insegnasse la bellezza” invece racconterà la vicenda di Peppino Impastato, il giornalista attivista antimafioso che proprio per il suo rifiuto a tacere venne ucciso dalla mafia. Grazie al Maxiprocesso che ne conseguì, nel 1987 venne stabilito legalmente che “la mafia esiste” e nel 1992 venne riconosciuto nella mafia il mandante di tale crimine. Lo spettacolo, in equilibrio tra satira e dramma, racconta la vita, il coraggio e le gesta di Impastato, mosse dalla fiducia nel potere salvifico della bellezza: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà”.
La formula dell’home theater, che trasforma il salone di casa in un palcoscenico senza richiedere alcun biglietto ma solo un’offerta libera e volontaria, permette di riscoprire il teatro sotto una nuova luce: destinata a un numero limitato di persone per volta, questa modalità permette una connessione profonda tra pubblico e artista ma anche tra spettatore e spettatore grazie all’esperienza intima e vivida che riesce a creare.
Il tour, dal 5 al 15 aprile, arriva come conferma dell’inclinazione di Ignazio Chessa per lo scambio, la condivisione, e la convinzione che l’arte e gli artisti prosperino quando la rete che li circonda non diventa una trappola ma anzi, un trampolino per saltare sempre più in alto: “L’arte non deve avere né confini né padrini; un’artista può essere imprenditore, promotore, artigiano, e ritagliarsi spazi dove anche piccole realtà sono importanti per tenere sempre vivo l’humus culturale, aldilà delle mode, del turismo e dell’istituzionalità dei palinsesti ufficiali.”