Il cartello non è dimostrabile. Il Tar boccia la multa alle compagnie navali
Accolto il ricorso inoltrato da Grandi Navi Veloci contro le sanzioni imposte dall’Agcom perché mancano le prove e l’intesa non è dimostrabile
Non c’è stato nessun cartello tra la società navale Grandi Navi Veloci e le altre compagnie italiane per mantenere i prezzi dei biglietti per le tratte da e per la Sardegna all’interno di un’oscillazione stabilita segretamente. Lo ha stabilito il Tar del Lazio che ha ammesso il ricorso inoltrato da GNV in contrapposizione alla sanzione imposta dall’Agcom per tutelare i viaggiatori che, sempre secondo l’Autorità per le Garanzie, potevano essere stati in tal modo raggirati. Per il Tar l’accusa mossa dall’Agcom è priva di elementi concreti, in pratica le sacrosante prove, per poter intervenire concretamente. Inoltre per il Tribunale l’aumento dei prezzi non può essere inserito in una “pratica concordata” a priori, in quanto anche questo fatto non è dimostrabile. Le compagnie che erano state messe sotto torchio dall’Agcom erano state la Moby, Gnv, Snav e la Marinvest per una condanna di pagamento pari a otto milioni di euro .