Il Coraggio di Federica, fino all’ultimo giorno
L’ultima sentenza dei medici risuonava come canto funesto. Non avevano più speranze, ma la sua lotta feroce, quel suo aggrapparsi alla quotidianità, quel suo volersi svegliare ogni giorno e abbracciare il sole, l’ha tenuta in vita per altri due anni. E ora se n’è andata. Sono lacrime cadute dal cielo ieri, sono gocce di speranza che crollano inesorabili, e lei dopo il calvario che ha voluto trasformare in sorrisi e colori, ha detto al papà: ” Voglio lottare ma così è troppo”. La sofferenza di una malattia cosi aggressiva, non la si può quantificare, ma nemmeno la sua forza, il suo coraggio, la sua continua voglia di comunicare col mondo. Non ha perso un secondo prezioso, sono stati due anni intensi, vissuti attimo per attimo. E questa piccola grande donna, che ha voluto testimoniare il suo calvario ma sopratutto il suo coraggio, non si è mai arresa. Ha lanciato un messaggio fortissimo che colpisce con la forza esplosiva del suo sguardo, un messaggio contagioso, virulento, tangibile come la sua malattia. Non ci si rende conto dell’importanza di ogni secondo di vita fino a quando qualcuno non ti dice:” Hai il cancro”. E allora inizi a rivalutare ogni cosa, perchè a trent’anni non puoi perdere le piccole gioie: un aperitivo con gli amici, il mare, respirare a pieni polmoni, fare tardi, vedere l’alba, cantare, niente di straordinario nell’accezzione comune, ma tutto diventa stra-ordinario quando invece stai su un letto d’ospedale, da un’ operazione all’altra e speri di vivere una vita che non ti appartiene più. Federica è un esempio per tutti. Su facebook migliaia di persone che l’hanno sostenuta e seguita oggi dialogano con lei come se ci fosse ancora, e lei c’è a dir la verità, perchè in un ogni parola di conforto e vita che ha comuicato, in ogni sorriso che ha dato speranza ad altri malati, lei rivive ogni giorno, nella memoria di tutti. Per due anni la sua battaglia non ha temuto alcun dolore, alcuna agonia, sempre a denti stretti pronta a costruire barriere di cemento per sostenere la gracile essenza del suo corpo. E per quanto la crudeltà di una forma gravissima di tumore non le avesse concesso la grazia, è stata più forte lei, prendendosi altro tempo, quello che le è servito per diventare davanti al mondo, un esempio incomparabile di amore e vita.