Il Dna di Antonello Alloro e di Vittoria Nieddu in mostra
La città di Alghero, a partire dal 10 Agosto fino alla fine del mese, ospiterà la particolare rassegna dei due protagonisti. L'inaugurazione della mostra avverrà il10 agosto, alle ore 20.00 presso i locali del Liceo Classico, in via Carlo Alberto.
Quante volte abbiamo sentito parlare di Dna? Una sigla di sole tre lettere, tutti noi la conosciamo, le televisioni, i giornali, riportano spesso questa piccolissima parola. Breve parola che conserva dentro di sé enormi significati e dove si contestualizza l’essere umano nella sua essenza piu’ intima. Ognuno di noi è unico ed irripetibile, uno e solo uno! Ognuno di noi ha il proprio Dna, siamo “caratterizzati” dal Dna senza poter sfuggire alle nostre peculiarità.
Il due artisti in un incessante ed eccentrico accostamento di sigle e monogrammi interagiscono con l’estro ed i materiali, interpretando l’arte in sintonia alla evoluzione dello stesso Dna modificato dagli eventi in interazione con il mondo e l’ambiente. Antonello Alloro e Vittoria Nieddu, attraverso le loro opere rivelano alcune caratteristiche di questa attraente parola. Entrambi gli artisti, Antonello scultore e Vittoria artista materica, sono fortemente legati alla “figura”, previlegiano quella femminile. Le loro opere emettono particolarità, non soltanto per la scelta dei soggetti, ma anche e soprattutto per i loro materiali. Antonello Alloro scultore algherese, realizza le sue sculture utilizzando come materia prima il cemento, il suo bizzarro e sensibile tocco lo rende leggero.
Il cemento materiale “povero” pare maiolica, acquista bellezza ed eleganza. Cemento, granella, scarti di madreperla e ghiaino si sposano con i colori casuali che l’artista decide di assegnare, cerca e studia l’equilibrio e l’eleganza per raggiungere leggerezza e ariosità. Vittoria Nieddu, versatile artista di Ossi, esegue le sue opere utilizzando i materiali più eterogenei. L’ultima sua scoperta è la “ferramenta”, che con leggiadria combina con tela e legno, rame e oro, oggetti antichi, cimeli e ricordi di un vissuto sia familiare che forestiero. Le sue idee la conducono di continuo a contornare tutto l’insieme di “oggetti” da colori multiformi e alcune volte mono-tonali per ottenere una congrua atmosfera. I segni grafici a china rendono giustizia alle immagini del 1918 reinventate e reimmaginate dall’artista. Antonello Alloro e Vittoria Nieddu, due distinti Dna ma con similitudini, nonostante la diversa estrazione artistica. Due artisti materici in comparazione, con semplici e povere strumentazioni, hanno conquistato traguardi appaganti e gratificanti originali ed unici nel loro genere.