Il laboratorio BSL3 del Porto Conte Ricerche in prima linea nella lotta al Covid_19

Anche la Sardegna sta fornendo il suo contributo alla ricerca per trovare le soluzioni che possano contrastare e non solo arginare gli effetti negativi del virus.

Anche la Sardegna sta fornendo il suo contributo alla ricerca per trovare le soluzioni che possano contrastare e non solo arginare gli effetti negativi del virus. Ricerche che si stanno sviluppando proprio nel centro di Tramariglio della Porto Conte Ricerche. Cos’è BSL3 (BioSafety Level 3). Il laboratorio BSL3, presentato stamani nel corso di una conferenza stampa online, è una struttura ad accesso controllato, dotato di porte interbloccate e con un sistema di ventilazione indipendente dalle altre strutture del centro. Sono laboratori dove l’immissione e l’espulsione dell’aria ambientale avvengono attraverso filtri assoluti (HEPA) con efficienza 99.995. All’interno del laboratorio BSL3 è possibile lavorare con microrganismi di classe 3, così coma da catalogazione in funzione del proprio grado di pericolosità.

Di fatto Il SARS CoV 2 fino maggio scorso era classificato come agente biologico del gruppo 2: con la Direttiva UE 2020/739 della Commissione Europea del 3/06/2020 il SARS-CoV 2 viene inserito d’urgenza come patogeno del gruppo 3. Le sole attività di diagnostica del COVID_19 possono essere effettuate in laboratori BSL2, tutte le altre attività di ricerca con uso propagativo del virus, da questo momento in poi, devono essere effettuate in laboratori di classe superiore, ovvero BSL3. I progetti di ricerca che prevedano l’uso del virus “attivo”, pertanto, devono essere condotti in laboratori che possano contare su elevati standard di sicurezza. Al momento, la lotta al Covid condotta dal Porto Conte Ricerche, si sta concentrando sulla sperimentazione relativa a cocktail di farmaci che possano curare e contrastare l’azione patogena del virus. Sono operativi anche altri progetti collaborativi, con Università di Sassari e Cagliari, per sviluppare metodi diagnostici alternativi, confermare la diagnostica ottenuta con metodo classico, che possano sfruttare altre tecniche e per sviluppo di protocolli più rapidi e in linea con la stessa tecnica (RT-PCR)

“Sardegna Ricerche è il braccio operativo della Regione per supportare la ricerca e il trasferimento tecnologico. Porto Conte Ricerche è una delle punte di diamante del parco scientifico e tecnologico della Regione – dice il commissario di Sardegna Ricerche, Maria Assunta Serra-. Abbiamo appoggiato dunque le richieste della nostra società partecipata per un investimento immediato su strutture e progetti di ricerca in grado di dare risposte rispetto alla battaglia contro la pandemia che ha messo in ginocchio tutto il mondo. La Regione sostiene la ricerca in ambito biomedico e ora, in particolare, sulle cure del Covid con azioni di contrasto, monitoraggio e prevenzione per dimostrare meglio, se ce ne fosse ancora bisogno, di quanto sia fondamentale l’investimento in ricerca e innovazione per ogni strategia sostenibile ed efficace tesa al miglioramento della nostra qualità della vita e dello sviluppo.”

La Regione Sardegna ha creduto nel progetto di Porto Conte Ricerche per il ripristino delle strutture e collaborazioni per un panel di progetti in linea Covid, investendo, attraverso Sardegna Ricerche, quasi un milione di euro. 450mila euro sono la quota per due progetti COVID con titolarità Porto Conte Ricerche; 345mila euro per 3 progetti collaborativi (Porto Conte Ricerche con Università degli Studi di Sassari e Università degli Studi di Cagliari) per i quali la quota PCR è pari ad oltre 130mila euro. Porto Conte Ricerche controllata dall’Agenzia regionale Sardegna Ricerche è società specializzata nei campi delle Tecnologie Alimentari e delle Biotecnologie applicate, impiega 33 dipendenti di cui 24 ricercatori e svolge le proprie attività nel complesso di Tramariglio ad Alghero.

“La battaglia contro il Covid si deve giocare sia in difesa, con tutti i presìdi e le prescrizioni di distanziamento a cui giustamente ci stiamo conformando – sostiene l’amministratore unico del Porto Conte Ricerche Gavino Sini- che in attacco, investendo su ricerca e innovazione con strumenti e progetti concreti, così come ci sta consentendo di fare il finanziamento messoci a disposizione dalla Regione Sardegna. Il laboratorio BSL 3 è uno di questi, che ci permette di ritagliarci uno spazio come centro attivo nella rete globale della ricerca per sconfiggere il virus e per evitare che continui a diffondersi.”

L’Area BSL3 di Porto Conte Ricerche dispone di due identici laboratori destinati: uno ai sistemi di diagnosi (se richiesto) e uno alla ricerca per i lavori di colture virali, saggi di isolamento, e saggi di farmaci. La struttura, quindi, oltre che per la ricerca potrà essere impegnata sul fronte della diagnosi, che in questo momento limita molto tutte le regioni italiane e anche la Sardegna, dando così ulteriore forte impulso sul fronte della cura del COVID_19 e della battaglia per prevenzione e contenimento. Un paternariato internazionale ha già chiesto a Porto Conte Ricerche la disponibilità della struttura per la cura del Covid_19 attraverso l’uso di farmaci antivirali da utilizzarsi in combinazione, analogamente a quanto è stato già fatto con infezioni virali anche recenti (vedi HIV e Epatite C). Sono inoltre in corso altri contatti e verifiche di progetti in collaborazione tra Porto Conte Ricerche e enti ed imprese del territorio.

20 Novembre 2020