“Il Metodo Rondine”, convegno ad Alghero
Domani al liceo Fermi di Alghero Franco Vaccari, presidente e fondatore di Rondine Cittadella della Pace, incontrerà docenti, studenti e genitori per un confronto sul "Metodo Rondine" di trasformazione creativa del conflitto nelle relazioni.
Venerdì 19 maggio l’auditorium del Liceo Fermi di Alghero ospiterà il convegno- confronto tenuto da Franco Vaccari, psicologo e docente, dal titolo “Il contributo del metodo Rondine per una scuola nell’epoca globale”. A partire dallo scorso mese di settembre l’’Istituto Fermi, primo in Sardegna, ha avviato la sperimentazione Rondine in una classe terza del liceo Scientifico in contemporanea con altri 13 istituti superiori italiani. La conclusione del primo dei tre anni di sperimentazione diventa così un’occasione aperta di confronto e di riflessione sull’efficacia del metodo e a sua volta, grazie al progetto finanziato da Fondazione Sardegna, costituisce la prima fase per la formazione di nuovi docenti interessati a scoprire le risorse del metodo e intraprendere un percorso che si concluderà nel borgo medievale di Rondine Cittadella della Pace, presso Arezzo.
E’ proprio qui che da 25 anni i giovani internazionali della World House– coppie di ragazze e ragazzi “nemici” provenienti da Paesi in conflitto tra loro- si incontrano, convivono e lavorano
per trasformare i propri conflitti in progetti capaci di creare un impatto positivo concreto nei propri territori. Da questa esperienza nasce il “Metodo di trasformazione creativa del conflitto” ideato da Franco Vaccari, aperto dallo scorso anno scolastico a tutti gli istituti superiori d’Italia con la Sezione Rondine.
Grazie all’avvio della sperimentazione nel territorio nazionale, Rondine offre un nuovo modo di vivere la scuola, che pone al centro della vita scolastica la relazione. È una scuola che supera le semplici nozioni e integra le competenze cognitive con le competenze trasversali – le famose soft skills – con le life skills che aiutano ad affrontare la vita quotidiana, in particolare l’abilità di gestire il conflitto, non considerandolo più un ostacolo o una divisione, ma trasformandolo in energia vitale e risorsa individuale e sociale.