«Il mio appello per il No alla Riforma Cosituzionale»
L'opinione di Marcello Orrù - consigliere regionale gruppo Psd'az
Voglio rivolgere un ultimo e sentito appello a favore del NO al referendum sulla riforma costituzionale. Il mio vuole essere un accorato richiamo alla consapevolezza rivolto a tutti gli amici e simpatizzanti ma anche a coloro che votano i partiti del centrosinistra: occorre avere piena consapevolezza di quanto la riforma voluta dal governo Renzi possa far male alla nostra terra ed è necessario votare NO domenica 4 dicembre al referendum per difendere la Sardegna da chi vorrebbe oggi annientarla. In questi due anni e mezzo legislatura la giunta Pigliaru si è contraddistinta sopratutto per aver accettato supinamente e senza alcuna opposizione le scellerate scelte del governo nazionale: basti a pensare ai disastri dei trasporti, della gestione dell’immigrazione, della sanità con una politica di tagli forsennati ai servizi essenziali, scelte che ricadono sulle fasce più deboli e sulle famiglie sarde. Ma con una vittoria del Si sarà ancora peggio perchè la riforma Renzi va a colpire l’autonomia e la specialità della nostra regione che sarà sempre più debole sotto il profilo politico e amministrativo. Ogni scelta potrà essere calata dall’alto senza che nessuno possa opporvisi e solo allora in tanti capiranno la fregatura che Renzi e i suoi amichetti nostri corregionali stanno confezionando in queste ore nei confronti della nostra terra. Invito i sardi a stare attenti e ad aprire gli occhi perchè dietro la parata di ministri venuti in questi giorni in Sardegna, a spese di tutti noi, per trasmettere i loro spot elettorali, c’è una grossa fregatura che rischia di pesare su ciascuno di noi, sulle nostre famiglie, sui nostri figli: il rischio di una terra alla mercè dei nuovi conquistatori pronti a depredare le nostre risorse naturali e a fare della nostra regione una colonia di Renzi e della sua cerchia di amici a cui la riforma, se approvata definitivamente, regalerà un potere enorme. Il 4 dicembre i sardi hanno una grande occasione: votando no potrebbero mandare un avviso di sfratto a Pigliaru e alla sua giunta inconcludente e passiva e allo stesso tempo gridare a gran voce un NO alla presa della loro terra, difendendo la propria autonomia e specialità.
Marcello Orrù,
1 Dicembre 2016