Il reparto di psichiatria dell’SS Annunziata non è idoneo alla tutela del malato mentale
“E’ risaputo – afferma Elisabetta Boglioli – non è un reparto idoneo alla accoglienza, alla cura, alla tutela del sofferente mentale. Il ricovero in SPDC, viene effettuato principalmente per tutelare la incolumità del paziente, e per consentirgli, nel più breve tempo possibile il ritorno ad un situazione di stabilità. Va da sé, che chi è preposto alla presa in carico del sofferente mentale, sa quali sono le procedure da adottare, senza per questo dover rischiare lo scontro fisico. Certo che in quel contesto tutto contribuisce a creare tensione”.
“Gli spazi bui e poco arieggiati, la mancanza di spazi da destinare a momenti di svago, quali la possibilità di fumare un sigaretta, lo stretto contatto tra utenti e operatori,non agevolano sicuramente il formarsi di un ambiente sereno e rilassato. L’Associazione “Il Labirinto” unitamente ad altre associazioni, ha avuto l’opportunità, la primavera scorsa, di incontrare il Responsabile del Dipartimento di Salute Mentale ed il Direttore Generale della A.S.L di Sassari. Durante quell’incontro ricevemmo rassicurazioni circa l’adeguamento e la messa a norma delle strutture destinate alla accoglienza dei sofferenti mentali.E in quella occasione che si prospettò la possibile istituzione di un reparto di Psichiatria (SPDC) presso il Nosocomio di Alghero, con l’intento di sollevare l’eccessivo carico gravante sul SS Annunziata, di Sassari”.
“Questa soluzione – prosegue il presidente dell’associazione Labirinto – non ci trova totalmente favorevoli, anche perché conosciamo in quale situazione, soprattutto finanziaria si trova la Sanità, con particolare riferimento al Comparto di Alghero. L’istituzione dell’SPDC, ad Alghero, non è prevista dal Piano Sanitario Regionale, ma bensi è prevista dal Piano di Riassetto del Dipartimento, con l’attivazione dell’Area di Neuroscienze e Salute Mentale., stilato circa un anno fa dalla dirigenza Sanitaria della ASL di Sassari”.
“Nel contempo, però, il piano Sanitario Regionale prevede l’apertura ed il funzionamento dei Centri di Salute Mentale, almeno sulle 12 ore al giorno, cosa che ad Alghero non avviene, non certo per responsabilità di chi al suo interno opera, prevede Centri Diurni operativi che favoriscano attraverso l’attività manuale, una reale riabilitazione dell’utente; prevede, la realizzazione del progetto “abitare assistito”, permettendo a chi soffre di disagio mentale il ritorno alla normalità; prevede interventi a favore dell’Inserimento lavorativo, come percorso riabilitativo più globale”.
“Queste sono le necessità del Territorio, – conclude Elisabetta Boglioli – ma pare manchino le risorse finanziarie utili a garantire questi Servizi e di conseguenza a tutelare la Salute di questi Cittadini. Intanto assistiamo impotenti al lento decadimento dei servizi rivolti a chi soffre di disagio mentale, salvo poi a diventare oggetto di attenzione quando il disagio finisce sulle pagine dei giornali”.