“Il Sindaco di Alghero istituisca un comitato di crisi”
L'opinione di Enrico Daga
Secondo Albert Einstein la crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione perché può portare progresso. Vogliamo credergli, anche in questa fase da “economia di guerra” che si innesta su una condizione generale già piuttosto difficoltosa. Perché Einstein abbia ragione, però, serve anche il nostro impegno. Eventi straordinari richiedono azioni straordinarie, sfidanti, inedite, coraggiose. Azzardi, anche. Per questo, dopo essermi confrontato con diversi amici o alcune personalità della vita sociale, politica, culturale e imprenditoriale del territorio e della città, faccio la mia proposta perché voglio dare un mio contributo. Inutile girarci intorno: passata la pandemia, e sperando che venga debellata presto senza ancora troppi altri sacrifici umani, dovremo fare i conti con una vera catastrofe economica e sociale. Ecco, non possiamo permetterci di farci trovarci impreparati: sarebbe la fine.
Premessa: ho massimo rispetto per l’impegno degli attuali amministratori, che stanno dando più del massimo per arginare il virus, cercando di evitare che mieta troppe vittime. E ho molto apprezzato la mano tesa dell’opposizione. Ma non basta: vista la situazione attuale e quella che ci attende, siamo tutti mobilitati, dobbiamo sentirci tutti in prima linea. È indispensabile che le migliori energie si prendano in carico il presente e futuro della nostra città. Vale soprattutto per chi ha già esperienza politica, imprenditoriale, culturale e sociale. Non basta scrivere qualche post sui social o inviare comunicati stampa, è arrivato il momento che il sindaco Conoci “arruoli” le figure locali riconosciute nei vari ambiti, che istituisca e presieda un comitato di crisi che sappia affrontare le enormità che ci attendono.
Nessuna ricerca di pubblicità, nessuna vetrina o passerella. Solo lavoro. Mattina, sera e notte. Per Alghero. Non c’è altra alternativa. Bandierine e steccati erano gabbie pericolose già nella “pre-pandemia”, figuriamoci ora. Chi è stato scelto dai cittadini ha il dovere e il diritto di individuare più opportunamente forma, tempi e modi per accogliere questa proposta, e discrezionalmente scegliere le persone tra quelle che sapranno generosamente offrirsi per la propria città. Non si può più pensare solo al giardino di casa: servono altruismo e generosità. Sono certo che Alghero ha i talenti e le figure in grado di indicare un percorso di rinascita.