TBD, “il teatro dove meno te lo aspetti” torna in Sardegna
Otello e Il mercante di Venezia, Shakespeare dove meno te lo aspetti: in spiaggia, nella cava dismessa, nel parco urbano e nella corte. Eventi dal 27 al 30 Agosto a Porto Ferro, Sennori, Porto Torres e Alghero
Il pubblico non va più a teatro e allora è il Teatro ad andare dal pubblico. Questo il concetto tanto semplice quanto rivoluzionario con cui TdB sta modificando l’impostazione del teatro classico in Italia. L’innovativa impresa culturale con sede a Milano sbarca per il terzo anno di fila in Sardegna.
Il tour sardo. 4 tappe in altrettante città in 4 giorni consecutivi. Un tour intenso in cui Shakespeare apre le porte del teatro, cammina per il nord-ovest dell’Isola e arriva dove meno ce lo si aspetterebbe: domani venerdì 27 l’Otello sulla spiaggia di Porto Ferro, sabato 28 nella cava dismessa di Sennori, domenica 29 nel parco urbano Chico Mendez di Porto Torre e infine lunedì 30 Il mercante di Venezia nella corte de Lo Quarter ad Alghero.
Il progetto TdB. Un vero e proprio ritorno alle origini del Globe Theatre, quello immaginato da Davide Lorenzo Palla: ideatore del progetto, attore e moderno cantastorie da tempo lavora per portare il teatro ovunque, nella sua visione sono le città e i luoghi della quotidianità a farsi palcoscenico. Insieme a Palla in scena durante questa tournée nell’Isola dei quattro mori c’è Tiziano Cannas Aghedu, poli-strumentista nato ad Alghero ma ormai residente a Milano per lavoro da 20 anni. Cannas Aghedu è musicista e compositore – allievo di Paolo Fresu ai seminari Jazz di Nuoro – da anni scrive per l’Universal e vanta collaborazioni di prestigio, da Enrico Bertolino ai The Kolors.
Gli spettacoli. L’ Otello Unplugged di Tdb ha una regia molto moderna. In scena un cantastorie contemporaneo accompagna lo spettatore nell’immaginazione, interpreta tutti i personaggi, recita i versi di Shakespeare e subito dopo torna a raccontare la storia rivolgendosi direttamente alla platea. Il classico viene agito, raccontato e illustrato in un turbinio di situazioni e di atmosfere sempre nuove, evocate di volta in volta dal poli-strumentista in scena. Il repertorio musicale di riferimento è quello delle bande di paese: marce funebri e marce di festa che accompagnano la fantasia del pubblico durante tutta la storia per arrivare al tragico gran finale: un momento duro di forte condanna contro la violenza sulle donne.
Il Mercante di Venezia alterna soggettive di molti personaggi, principali e secondari, nobili e popolani: l’ebreo Shylock e il Mercante Antonio ma anche il Gobbo Lancillotto e la l’ancella Nerissa. Un’alternanza continua tra comico e drammatico in cui la fantasia degli spettatori vola libera nella Venezia del ‘500 andando alla ricerca della risposta alla domanda che infiamma e dà luce a questo capolavoro: Shylock ha torto o ragione? L’obiettivo dichiarato è creare, grazie anche alla collaborazione del pubblico, un affresco storico nel quale agiscono i protagonisti del capolavoro shakespeariano.