Il vento di Éntula porta a Nulvi Gian Antonio Stella
L'appuntamento con il noto autore, nuova tappa anglonese della rassegna “Scrittori a piede Lìberos” è fissato per mercoledì 20 agosto
L’Amministrazione comunale, il sindaco Mario Buscarinu e l’assessore alla Cultura e vicesindaco Barbara Nardecchia sono felici di comunicare che il prossimo 20 agosto 2014 alle ore 21, a Nulvi nei suggestivi spazi del chiostro dell’ex Convento di Santa Tecla, è in programma un nuovo appuntamento letterario con “Éntula – Scittori a piede Lìberos”: ospite della serata Gian Antonio Stella che presenterà il libro “Bolli, sempre Bolli, fortissimamente Bolli – La guerra infinita alla burocrazia”.
Un vero e proprio evento quello in programma a Nulvi, ulteriore tappa di un percorso fatto di pagine, racconti e incontri fra pubblico e autore fortemente voluto dalla locale Amministrazione comunale, realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio) e Banca di Sassari. «Continuiamo lungo la strada felicemente tracciata, nella speranza di essere riusciti a coinvolgere la popolazione in un’idea a mio e nostro avviso valida e efficace – spiega l’assessore alla Cultura Barbara Nardecchia -. Gian Antonio Stella è un noto autore che racconta i nostri tempi, attuale e presente, così, dopo giorni di maestrale, il vento di Éntula torna a soffiare come brezza leggera a solleticare la mente dei lettori nulvesi»
“Gian Antonio Stella è nato ad Asolo, in provincia di Treviso. Entrato al Corriere d’informazione nell’estate 1975, è da diversi anni inviato ed editorialista del Corriere della Sera, dopo essersi occupato di cronaca romana ed interni ed essere stato a lungo inviato nel Nord Est. Scrive di politica, cronaca, cultura e costume. Ha vinto numerosi premi giornalistici, tra cui l’È giornalismo, il Barzini, il Premiolino, l’Ischia, il Saint Vincent per la saggistica e, insieme con Sergio Rizzo, nel 2008, il premio internazionale Columnistas del mundo, vinto in passato dal francese Bernard-Henri Lévy, dall’indiana Arundhati Roy, dall’americano Seymour Hersh, dallo spagnolo Fernando Savater e dalla persiana-americana Christiane Amanpour. Tra i suoi libri più famosi L’Orda, quando gli albanesi eravamo noi, sulla xenofobia sofferta dagli emigrati italiani, La casta. Così i politici italiani sono diventati intoccabili (scritto con Sergio Rizzo), che con oltre un milione e trecentomila copie vendute è stato uno dei saggi più venduti di sempre, La Deriva. Perché l’Italia rischia il naufragio (ancora con Rizzo) sulla decadenza di un paese che da troppo tempo non crede più in se stesso, nel futuro e nei giovani. Tra i romanzi, Il maestro magro, La bambina, il pugile, il canguro e Carmine pascià, che nacque buttero e morì beduino”. (da www.liberos.it)
“Bolli, sempre bolli, fortissimamente bolli – La guerra infinita alla burocrazia” edizione Feltrinelli. Una donna cieca dalla nascita riacquista la vista dopo un viaggio a Lourdes: chiede di rinunciare alla pensione d’invalidità ma lo Stato si “oppone” eroicamente al miracolo. Dove si è svolta una storia simile? In Italia naturalmente, Paese di “santi, poeti e complicatori” che perde il tempo dei suoi funzionari e il denaro dei contribuenti fra timbri e marche da bollo, interrogazioni parlamentari sulla mucca Clarabella, concessioni di vincoli paesaggistici per la coltivazione del pitosforo e leggi regionali ad personam per allevatori di cardellini. Se la Germania traina l’economia dell’intera eurozona, l’Italia ha un altro primato invidiabile: paga i suoi dirigenti dodici volte il reddito medio dei suoi cittadini (i colleghi tedeschi “solo” quattro volte). Ma per affrontare il nemico occorre conoscerlo e scendere negli inferi delle leggi inutili e delle pubbliche assurdità, come fa Gian Antonio Stella, nel suo nuovo libro, che traccia un allucinante e spietato itinerario alla scoperta della patologia endemica del Bel Paese, tra capziose ordinanze comunali e improbabili direttive dell’Unione europea. Per comprendere come la peggior giungla legislativa possa uccidere anche la più florida economia e lasciarci in cambio, come consolazione, momenti d’irresistibile, involontario umorismo. (da www.liberos.it)