Il vuoto impareggiabile, da Grotowski al Teatre de Veus de la Associació per a la Salvaguarda

Sabato 6 Giugno nell’Hotel Catalunya di Alghero andrà in scena il nuovo lavoro di Guido Sari dal titolo “Elogi de la Bellesa”

Fu a metà del secolo scorso che il grande Grotowski ebbe la genialità di togliere costumi e trucco, scenografia ed effetti dal palcoscenico. La rappresentazione teatrale acquisì sacralità, divenne rituale di comunione percettiva pura fra attore e spettatore. Il suo allievo Eugenio Barba avrebbe poi enunciato il principio del massimo sforzo per il minimo risultato: è il paradigma della ballerina, che solo con vero dolore fisico ed estremo controllo di tutta la muscolatura può restare sulla punta di un piede, così come con la voce, col gesto, con la postura l’attore deve generare costumi, scene, trucco nella mente del pubblico. Il concetto di Grotowski di “poor theatre” è importante per gli autori impegnati a valorizzare lingue a rischio d’estinzione come il catalano algherese, perché il testo richiede particolari precisione e fluidità, dimostrando la vitalità della lingua, specie quando si sceglie di scrivere storie non ambientate nella terra di quella lingua.

Dunque, ancora una volta solo l’indispensabile sul palcoscenico quando il Teatro di Voci della Associació per a la Salvaguarda del Patrimoni Historicocultural de l’Alguer porta in scena il nuovo lavoro di Guido Sari “Elogi de la Bellesa” e deve rendere il fasto in decadenza della corte bizantina e l’orrore del campo di battaglia solo parlando, costruendo con le parole dell’Autore nel vuoto scenico presentato allo spettatore, incaricandosi di un horror vacui irresolubile. Curiosamente, come Grotowski andò oltre e trovò nelle prove ben più che nell’esibizione il vero teatro, ecco che “Elogi de la Bellesa” è la rappresentazione delle prove di un dramma destinato a non andare in scena, e mentre offre allo spettatore accesso al momento di trasmutazione da persona a personaggio e di nuovo a persona, regala agli attori la stimolante esperienza di interpretare qualcuno che interpreta qualcun altro.

Una breve divagazione sulla perdita di certe lingue. Per chi non ha familiarità col termine “acculturazione”, esso designa un fenomeno tristissimo: due culture vengono a contatto ed una ritiene l’altra esserle superiore, così si vergogna dei propri usi, costumi, tradizioni e lingua e vi rinuncia a favore di quelli del popolo ritenuto superiore. Onestamente c’è da chiedersi di cosa mai abbia a vergognarsi l’anima catalana davanti all’anima italiana di molti algheresi, da voler essi rinunciare ad una tale eredità culturale. Ai tempi di internet è normale leggere in rete le ultime notizie in latino e questo mostra che basta continuare a parlare correttamente una lingua affinché essa si evolva e sia fruibile sempre e da tutti gli strati della popolazione. “Elogi de la Bellesa” di Guido Sari, andrà in scena sabato 6 Giugno alle 19:00 nell’Hotel Catalunya di Alghero.  L’ingresso è libero.

A.G., 5 Giugno 2015