«In atto depotenziamento sanità locale, serve reagire»
Visita dei consiglieri regionali Tedde e Tocco agli ospedali di Alghero. «Chiediamo al sindaco di accantonare definitivamente gli atteggiamenti contraddittori e altalenanti, che ad oggi hanno provocato solo incertezze e danni anche nelle grandi questioni dell'aeroporto e del porto, e di mettersi a capo di una protesta corale da trasferire a Cagliari, sotto gli uffici di Pigliaru».
«E’ evidente che è in atto un tentativo di depotenziare la sanità di Alghero e Ozieri». Questo è il giudizio che i consiglieri regionali Tedde e Tocco danno dopo la loro visita agli ospedali di Alghero. «Emblematico il caso dei locali e attrezzature pronte presso l’ospedale civile di Alghero per ospitare i nuovi reparti di Terapia intensiva cardiologica ed endoscopia, con i servizi che non decollano. Solo per dotare l’ospedale di Alghero del servizio di Terapia Intensiva Cardiologica è stato fatto un investimento di 1,2 milioni di euro, con gara d’appalto bandita nel 2013. Altre ingenti risorse sono state investite per il nuovo ambulatorio di endoscopia e per adeguare gli spazi che ospitano le unità di Medicina, Ostetricia, Chirurgia ed il laboratorio analisi» – denunciano Tedde e Tocco.
«Il servizio di terapia intensiva cardiologica, indispensabile assieme alla rianimazione per potere ambire al 1° livello ospedaliero, non è ancora partito ed endoscopia, così come il laboratorio analisi, continuano ad essere ospitati in locali non adeguati ed in condizioni disagiate per gli ammalati e gli operatori. Un traguardo, quello del 1º livello, raggiunto da realtà molto più piccole di Alghero. Non riusciamo a comprendere – commentano amaramente i due consiglieri di Forza Italia– per quali ragioni San Gavino Monreale e Iglesias abbiano l’inquadramento di 1° livello nonostante abbiano un bacino di utenza di gran lunga inferiore ad Alghero Ozieri e siano vicine a Cagliari».
«Incomprensibilmente in queste aree territoriali la Regione Sardegna assicura risorse e la presenza di tutte le discipline e specialità previste dalla classificazione del 1° livello. Ad Alghero, invece, che peraltro ha una popolazione estiva di circa 100 mila presenze, è in atto una declassificazione strisciante che rischia di pregiudicare non solo il 1° livello, ma la stessa qualificazione di ospedale di base, col depauperamento di tradizionali eccellenze in grado di servire in modo efficace bacini di utenza molto ampi. Fra queste menzioniamo la preannunciata retrocessione del Centro Trasfusionale di Alghero a semplice emoteca nonostante le donazioni di sangue siano cresciute del 300% e sia aumentata la produzione di plasma per emoderivati. E ancora il Punto nascita che rischia di essere chiuso e l’ospedale marino oramai abbandonato a se stesso».
«All’interno di questo quadro desolante -osservano i due consiglieri- si inserisce mestamente la situazione del Centro di Salute Mentale e del Serd, privati delle necessari professionalità, che non riescono ad affrontare i delicati casi che rientrano nelle loro competenze. Insomma, un vero e proprio quadro da “Caporetto” della sanità che stiamo combattendo -evidenziano Tedde e Tocco-. Ma il territorio deve reagire in modo più forte. Per questo chiediamo al sindaco di accantonare definitivamente gli atteggiamenti contraddittori e altalenanti, che ad oggi hanno provocato solo incertezze e danni anche nelle grandi questioni dell’aeroporto e del porto, e di mettersi a capo di una protesta corale da trasferire a Cagliari, sotto gli uffici di Pigliaru. Dimostri, dopo tre anni all’insegna del più asfittico “videor ergo sum”, di avere a cuore le sorti del territorio. Noi staremo al suo fianco -chiudono Tedde e Tocco- e lo supporteremo in Consiglio regionale con tutti gli strumenti a nostra disposizione».