In house è morta? il quesito in un cartellone appeso ai cancelli
La terra trema sotto i piedi dei lavoratori In House. Fra una settimana la riunione con il Commissario. La partecipata del comune è defunta?
Se lo chiedono tutti: se lo chiedono i lavoratori, se lo chiede la gente e se lo chiede una città che si rende conto che il futuro della partecipata non è rose e fiori, anzi. Ieri è comparso questo cartello davanti al cancello del caseggiato affianco al Mariotti, con su scritto “Alghero Inhouse è defunta? E’ un interrogativo che in realtà appare più come un’affermazione, se non fosse per il beneficio del dubbio che diamo alla grammatica. ma la realtà è che questa società satellite del comune di Alghero che in effetti avrebbe dovuto camminare con le proprie gambe,non è in grado di farlo, almeno per il momento. Tant’è vero che probabilmente ci sarà una mano tesa dalla regione su richiesta del Commissario per salvare le sorti di questa società e sopratutto delle decine di lavoratori che ne fanno parte. Ma la soluzione tampone durerà un anno, per cui già da subito bisogna pensare a come garantire i servizi cittadini di cui si fa carico, e dall’altra, trovare la soluzione che ne concretizza il benessere. Non sarà facile e i lavoratori lo sanno. Una riunione con il commissario è saltata fra una settimana e anche per loro si tratta di un rimando che fa tremare la terra sotto i loro piedi. Anche su questo fronte, Alghero dimostra tutta la sua precarietà. Se i lavoratori arrivano a mettere un cartello di protesta che toglie gli occhi a un cieco davanti agli uffici della partecipata, significa che non è più possibile nascondere la preoccupazione di chi oggi garantisce il sostentamento a famiglia e figli.