Inaugurato il 456° Anno Accademico dell’Università di Sassari
Presente la Ministra Valeria Fedeli. La lectio del pianista Bahrami: "Solo la musica è eterna"
La musica di Bach e le ultime novità in tema di finanziamenti alla filiera dell’istruzione in Italia sono stati i temi che hanno caratterizzato l’inaugurazione del 456° Anno Accademico dalla fondazione dell’Università degli Studi di Sassari. Il Magnifico Rettore Massimo Carpinelli ha accolto nella storica aula Magna di piazza Università la Ministra dell’Istruzione, Università e Ricerca, Valeria Fedeli, e l’eccezionale musicista Ramin Bahrami, pianista iraniano, massimo conoscitore e interprete di Johann Sebastian Bach. Ramin Bahrami ha ricevuto dalla mani del Rettore l’onorificenza dell’Università di Sassari: il sigillo storico.
La solenne cerimonia è cominciata alle 11.00 con l’ingresso del Corteo accademico, scandito dal “Gaudeamus Igitur” intonato dall’Associazione Coro dell’Università di Sassari. Poi il Rettore ha salutato i presenti, ricordando che con un incremento del 14% lo scorso anno e dell’11% quest’anno, le immatricolazioni con segno più sono il primo “termometro utile” per verificare il gradimento da parte dei protagonisti del sistema dell’istruzione: gli studenti e le studentesse. Numeri guadagnati grazie alla forte vocazione internazionale e al rinnovamento dell’offerta formativa. Le novità però non sono finite: infatti, il Rettore ha annunciato la recente approvazione, da parte del Senato e del CdA, di quattro nuovi corsi di laurea: “Qualità e sicurezza dei prodotti Alimentari”; “Wildlife Management, Conservation and Control” (corso internazionale interamente in inglese); “Ingegneria Informatica”; “Corso di laurea in Gestione e sicurezza” (corso di laurea professionalizzante, realizzato grazie alla collaborazione tra l’Università e l’ordine dei Periti Industriali).
La situazione migliora, anche se i numeri fotografano un sistema che deve fare ancora tanto per garantire il rispetto dell’articolo 34 della Costituzione Italiana: “In Italia abbiamo 67 università statali, 19 non statali e 11 telematiche: sono 97 in tutto, contro, ad esempio, le 161 del Regno Unito; in Italia ci sono 56.480 docenti contro i 185.580 dell’Inghilterra; in Italia ci sono 61.636 unità di personale amministrativo contro le 196.935 dell’Inghilterra – ha detto Massimo Carpinelli – Ma soprattutto, in Italia solo il 18% della popolazione adulta è laureata, dato che peggiora ulteriormente e ci precipita all’ultimo posto in Europa per laureati fra i 25 e i 34 anni”. (Il discorso del Rettore è sul sito dell’Università di Sassari: https://www.uniss.it/sites/ default/files/rettore.pdf).
Una necessaria risposta dovrebbe essere quella di aumentare la disponibilità delle borse di studio. Su questo tema si è concentrata parte della relazione di Valeria Fedeli, che, in tema di diritto di studio, ha sottolineato: “La stagione delle riforme si è spesa anche nel settore dei diritti degli studenti. La nuova legge di Bilancio per il 2018 interviene in modo chiaro sul diritto allo studio, incrementando il fondo e portandolo ai 237 milioni di euro a regime (cui si aggiungono i provvedimenti varati lo scorso anno e oggi pienamente operativi della no tax area e dei fondi per l’orientamento su cui variamo ora un piano in accordo con CUN e CRUI); sulle borse di dottorato di ricerca, aumentandone l’importo di circa il 10% dopo dieci anni di congelamento. Nella ricerca ha appena varato il più ricco finanziamento per i bandi PRIN mai registratosi: quasi 400 milioni di euro con traiettorie specifiche per i giovani e per il Sud”, ha sottolineato la Ministra.
Momento emozionante della cerimonia è stata la lectio magistralis di Ramin Bahrami dedicata a “Bach ieri, oggi, domani”. Al compositore tedesco, Bahrami, nato a Teheran e diplomato al Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Piero Rattalino, ha dedicato tre libri: due editi da Mondadori, uno pubblicato nel 2015 da Bompiani intitolato “Nonno Bach”, scritto sottoforma di dialogo tra Johann Sebastian Bach e i bambini (sottotitolo è infatti “la musica spiegata ai bambini”). Il musicista ha voluto proporre al pubblico un estratto di questo testo, la”Lettera all’umanità”: ‹‹Il mondo non è una nostra proprietà, e non dura per sempre. O meglio, siamo noi a non durare, siamo noi che dobbiamo andarcene, a un certo punto. Le sole cose eterne sono i quadri, la musica, i libri, i monumenti, le grandi opere. Cerchiamo di tenerli vivi, di usarli bene, di farli nostri. Diamoci il tempo per tutto questo. Prendiamolo. Spegniamo la televisione, il computer, il telefonino. E lasciamoci invadere dalla musica che è vita, che ci induce a danzare, a cantare››. Secondo Ramin Bahrami, Bach dovrebbe diventare materia di studio perché la musica è un linguaggio universale che non conosce confini, razza e geografia. Bahrami ha sangue “sangue russo, turco, tedesco, persiano”, dice di se stesso (Ramin Bahrami, bio e abstract https://www.uniss.it/ sites/default/files/ramin_ bahrami_bio_e_abstract.pdf).
È perciò naturale che la cerimonia, dopo la comicità irriverente dell’Associazione Goliardica Turritana, si sia conclusa con la chitarra di Antonio Fresi, studente del Liceo Musicale Azuni, che ha eseguito il II e III movimento dell’Opera 15 di Mauro Giuliani. L’inaugurazione del 456° Anno Accademico è stata caratterizzata, inoltre, dagli interventi della Presidente del Consiglio del Personale Tecnico Amministrativo, Stefania Idini e del Rappresentante degli Studenti, specializzandi e dottorandi in Senato accademico, Gianfilippo Caggiari. All’evento hanno preso parte il Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, gli assessori regionali Maria Grazia Piras e Donatella Spano (in rappresentanza del Presidente della Regione Francesco Pigliaru), il Sindaco di Sassari Nicola Sanna, il Prorettore vicario dell’Università di Cagliari, Francesco Mola, il Prorettore dell’Università La Sapienza Renato Masian, il Rettore dell’Università di Macerata Francesco Adornato, il Rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Michele Bugliesi.