Incorniciare atmosfere: la pittura di Gianni Mattu
Polveri del crepuscolo, sabbia ciclica sollevata dal galoppo dei cavalli, nubi colorate dal tramonto che incontrano l’orizzonte. E quando incornici sensazioni visive in pochi centimetri di tela, rendi tangibili con poche pennellate, reali visioni quotidiane. Gianni Mattu ha iniziato non prestissimo a disegnare e a dipingere, ma ha sempre avuto questa propensione poetica all’arte. Gli esempi e le ispirazioni non mancano ma si riconosce nella sua pittura una voglia irrefrenabile di sperimentazione. E cosi sullo yuta trova quei colori di terra bruciata che non avrebbe reso con altrettanto realismo, cosi nella pala di fico essicata, che ingorda, rapisce spazio al colore, per creare quasi un rigido muschio sulla tela inerme. Oppure arriva ad usare la polvere di cemento per saziare quella sete di crudità nel paesaggio. Eppure, nonostante questi assemblage materici, non riesce a distaccarsi dal romanticismo pittorico, sia nelle sfumature che negli accostamenti di colore. Nell’esposizione collettiva al Circolo dei marinai,si può leggere un’antologia dei suoi lavori. Scene di vita quotidiana, le feste popolane dove il cavallo non manca mai di movimentare le scenografie, tradizioni secolari e maschere, tutto rimanda alla sua Sardegna e sicuramente, la compostezza personale che lo contraddistingue viene tradita dal calore dei suoi pennelli. Un incontro poetico con Gianni Mattu vi consiglio di provarlo. Avete tempo sino al 2 Settembre al Cicolo dei Marinai.