Indagine Eurostat sulla disoccupazione fra i paesi della UE

Maglia nera all'Italia per i disoccupati che non cercano lavoro. Ancora un terzo podio con una percentuale del 65% ai giovani italiani tra i 18 e 34 anni che vivono ancora con i genitori.

Secondo l’indagine Eurostat i disoccupati italiani che non sono alla ricerca attiva di un impiego sono infatti il 13,6% della forza lavoro totale, una quota che nessun altro Paese europeo  registra. Sulla percentuale pesa di certo lo scoraggiamento. Nella categoria rientrano i disoccupati disposti a lavorare ma non disponibili immediatamente, ad esempio chi attende il risultato di un colloquio o concorso, oppure gli studenti che sono in procinto di diplomarsi oppure laurearsi. Ma soprattutto vanno ad alimentare il gruppo quanti, appunto, non sono alla ricerca attiva di un lavoro, come chi non è concretamente impegnato in una ricerca o ha rinunciato a farlo per rassegnazione. Sempre dal rapporto emerge come ben il 60% di questo 13,6% sia fatto da donne. Nella classifica l’Italia è di gran lunga la prima in Ue, seguita a distanza da Croazia (9,6%), Bulgaria (7,6%) e Finlandia (7,4%).

Guardando alle altre graduatorie stilate da Eurostat, l’Italia risulta il dodicesimo Paese dell’Unione – primi i Paesi Bassi, Germania, Svezia e Regno Unito – per numero di lavoratori part time che si sentono scarsamente impiegati e che ambiscono ad un posto a tempo pieno. La forza lavoro totale è di 742 mila unità , pari al 3,3% della forza lavoro attiva. Anche in questo caso la maggior parte (61%) solo lavoratrici donne. I lavoratori part time in Italia sono il 18,3% della forza lavoro totale. Il record di sottoccupati spetta alla Grecia (72,1%), seguita da Cipro (65,9%) e Spagna (57,3%).

A livello europeo, le persone inattive e potenzialmente alla ricerca di un lavoro sono 11,6 milioni (15-74 anni), cifra che rappresenta il 4,8% dell’intera forza lavoro in Ue. Tra questi, 9,5 milioni non sono alla ricerca attiva di un lavoro. I lavoratori part time nei 28 Paesi Ue sono in totale 44,1 milioni. Altro dato curioso quello dei giovani che prolungano la convivenza in famiglia . Al primo posto fra le nazioni dell’Unione Europea la Slovacchia: il 74,1% di età compresa tra i 18 e 34 anni vive ancora con mamma e papà a causa della crisi economica e della disoccupazione. Segue la Croazia, al secondo posto. Terza l’Italia con una media del 65,8% dei giovani tra i 18 e 34 anni e della metà di quelli tra i 25 e i 34 anni.

28 Aprile 2015