“Interventi innovativi per pulire le spiagge e utilizzare utilmente la posidonia”

Enrico Daga, candidato sindaco di Alghero per il Partito Democratico, rilancia il progetto per eliminare la posidonia dalle spiagge algheresi e riutilizzarla a fini produttivi e occupazionali.

«Realizzare gli interventi all’avanguardia già sperimentati altrove per la gestione integrata dei residui di posidonia, partendo dal presupposto che ogni azione deve essere compatibile sul piano ambientale». Gli obiettivi in tema di sostenibilità del programma di Enrico Daga, candidato sindaco di Alghero per il Partito Democratico, passano attraverso la risoluzione definitiva dei problemi con cui la città fa i conti. Secondo la prospettiva di cambiamento promossa da Daga in vista delle elezioni amministrative del 25 maggio, «ogni problema deve diventare un’opportunità, anche economica e occupazionale – dice – attraverso scelte innovative, anche la posidonia può diventare una fonte di ricchezza per la nostra comunità».

Enrico Daga fa riferimento a Prime, progetto di Cnr e Ispra che in altre località balneari ha permesso di separare la posidonia dalla sabbia. Si tratta di un progetto che lui stesso, in qualità di assessore provinciale con specifiche competenze in tema di pianificazione del territorio, ha seguito passo dopo passo sin dalla sua elaborazione, favorendo il confronto tra i due istituti di ricerca e un gruppo di ingegneri specializzati in temi di questo tipo. Nei mesi invernali la posidonia si riproduce e le correnti la trasportano in gran quantità sulle spiagge algheresi. Cumuli maleodoranti, il cui mantenimento è giustificato sul piano ecologico ma crea problemi igienico-sanitari e al comparto turistico. «Prima la posidonia spiaggiata veniva utilizzata per usi agricoli – spiega Daga – oggi le norme di tutela degli arenili vieta di rimuovere i cumuli di sabbia e posidonia».

L’unica possibilità, per il candidato sindaco del Pd, «è che il Comune di Alghero compia le azioni necessarie per l’essicazione e la separazione della posidonia dalla sabbia». Il progetto di Cnr e Ispra prevede la rimozione manuale dei rifiuti spiaggiati, il ripristino delle dune e lo stoccaggio dei cumuli di posidonia in zone appartate e asciutte della spiaggia. I depositi temporanei verrebbero coperti con teli traspiranti che impediscono la fuoriuscita dei cattivi odori. «Queste operazioni richiedono l’impiego di forza lavoro, e questo è già un fattore di crescita occupazionale e ambientale – dice Enrico Daga – ma l’obiettivo vero e proprio, in entrambi i sensi, è il riutilizzo del materiale ottenuto». La posidonia potrà essere infatti utilizzata come compost in agricoltura, per la sua valorizzazione termica negli impianti a biomasse o per la produzione di pannelli coibentanti.

7 Maggio 2014