Irlanda, le suore gestivano la fossa comune dei bimbi illegittimi
Vicino alla ex casa gestita da un gruppo di suore a Tuam, in Irlanda, è stata scoperta una fossa comune che potrebbe contenere fino a 800 corpi di bimbi. Qui venivano "accolte" fino agli anni Sessanta le madri non sposate e i loro figli considerati illegittimi.
L’Irlanda è sotto choc per la scoperta di quello che è stato definito “l’ultimo terribile segreto” del cattolicesimo integralista: una fossa che potrebbe contenere fino a 800 corpi di bambini. E’ stata localizzata nei pressi di un ex centro gestito da un gruppo di suore, a Tuam, nella parte nord occidentale dell’Isola di Smeraldo. Si tratta di una casa religiosa nella quale, tra il 1925 e il 1961, sono state ospitate le madri non sposate e i loro figli, considerati dunque illegittimi. Un luogo di accoglienza e ristoro, dunque. Ma solo sulla carta. Secondo il britannico Daily Mail, molti dei piccoli sarebbero infatti morti per malattia e malnutrizione nel più totale abbandono, come del resto risulterebbe anche da un esame condotto nel centro durante gli anni Quaranta. I loro corpicini venivano poi gettati all’interno di un serbatoio di cemento, senza nemmeno avere una bara e una lapide, e poi nascosti sotto terra.
“Le ossa dei bimbi sono ancora nella fossa comune”. Si calcola che circa 300 morti vennero registrate in tre anni, fra il 1943 e il 1946, uno dei periodi più terribili per la Casa. “Le ossa sono ancora lì”, ha detto Catherin Corless, la storica irlandese che ha consentito il ritrovamento del sito. La donna ha detto di “aver vacillato e di esser quasi svenuta” nel comprendere quanti bimbi fossero stati seppelliti in quelle tombe senza nome. Tutto è cominciato dopo che uno dei familiari di una delle vittime che sarebbero state sepolte nella fossa comune ha denunciato la scomparsa del bambino: come se fosse una “missing person”. Nel sito si potrebbe iniziare a scavare presto. E le autorità di Dublino dovrebbero aprire un’inchiesta sul caso, mentre la chiesa cattolica starebbe pensando alla costruzione di un monumento per ricordare i tanti bimbi scomparsi.
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