iRS contro Abbanoa: «No al deposito cauzionale»

Per il movimento indipendentista «l'acqua è un bene pubblico. I cittadini devono poter pagare il servizio, non la risorsa idrica».

La notizia del deposito cauzionale di circa 50 euro che Abbanoa S.p.a. addebiterà sulle bollette di migliaia di sardi (LEGGI) sta riscuotendo le prime reazioni dal mondo politico. Non fa mancare la sua voce iRS, che con una nota stampa si oppone con decisione al provvedimento.

«iRS – Indipendentzia Repubrica de Sardigna ritiene che in un momento di grave crisi economica il deposito cauzionale vessi ulteriormente i cittadini e debba, quindi, essere completamente rimosso dalle bollette. Le famiglie sarde non sono in condizioni di poter reggere un’ulteriore spesa che pesa inevitabilmente sul proprio bilancio».

Secondo il movimento indipendentista «l’attività di Abbanoa e’ stata caratterizzata, fin dalla sua nascita, da una gestione disastrosa che ha provocato un’infinità di disservizi, tra i quali la fornitura per lunghi periodi di acqua non potabile, molteplici interruzioni dell’erogazione, invio di bollette forfettarie senza effettuazione delle letture dei contatori. Tutti questi sono disservizi a danno degli utenti, ai quali non è mai stato erogato nessun tipo di risarcimento. Nonostante ciò, l’ente gestore ha sempre preteso il pagamento perentorio delle sue prestazioni ed ogni reclamo portato avanti dai singoli o da gruppi è rimasto inascoltato. L’acqua è un bene pubblico. I cittadini devono poter pagare il servizio, non la risorsa idrica. Pertanto iRS si oppone all’inserimento di questo nuovo costo in bolletta che assume le vesti di una nuova tassa sull’acqua».

14 Novembre 2014