Ittiri: territorio ed economia in agonia

Venerdì scorso la Confartigianato provinciale di Sassari ha chiamato a raccolta le imprese al fine di individuare un percorso istituzionale avente l’obiettivo di certificare il malessere delle imprese, dei lavoratori, delle famiglie, insomma di tutto un territorio che è in agonia dovuta all’assenza di lavoro e prospettive, ad un’eccessiva e quasi “dispotica” fiscalità , agli eccessivi costi del lavoro, ad una soffocante burocrazia, e non da ultimo ad una politica delle banche poco vicina alle esigenze delle piccole imprese.

Il segretario provinciale della Confartigianato, Antonio Alivesi, ha ricordato, numeri alla mano, che “la crisi ha colpito ovunque e in tutti i settori, è trasversale a tutti i comparti dal commercio all’artigianato ai servizi e all’agricoltura e non sta facendo distinzione tra grande o piccola impresa. Per quanto riguarda l’artigianato il settore più colpito è stato, e continua ad esserlo, quello delle costruzioni e di conseguenza di tutto l’indotto (serramentisti, impiantisti, commercio di laterizi, ecc.)”. Alivesi ha ribadito come l’Associazione senta forte una responsabilità e voglia interpretare il dramma delle imprese e dell’economia. Trattasi ormai -ha proseguito Alivesi- di una situazione caratterizzata da una grande emergenza non soltanto economica, ma anche sociale”. Ad aggravare tale situazione – hanno detto in tanti – è l’incertezza di un futuro per tutto il territorio. La gente è esasperata ed è alla fame e avere lavoro significa portare il pane a casa”. Un artigiano ha sottolineato che “la gente è esasperata ed è alla fame: avere lavoro significa portare il pane a casa e con tutti i risparmi di una vita si dovrà cercare di tappare le falle”.

Per quanto riguarda il fisco è stato detto che l’aumento progressivo della tassazione sulle imprese non ha fatto altro che dare il colpo di grazia alle realtà che ogni giorno ce la mettono tutta, e che non possono essere lasciate sole. Le imprese sono stremate e la crisi economica non accenna a diminuire. Sembra piuttosto crescere di intensità in una spirale senza fine di cui non si vede la via d’uscita e che sta mettendo a rischio le stesse fondamenta del modello di imprenditorialità diffusa e l’equilibrio che sta alla base dell’economia di un territorio. Confartigianato chiederà alle Istituzioni (in primis alle amministrazioni comunali) a partire da quella di Ittiri e di tutti i paesi limitrofi, la sottoscrizione di un documento o protocollo che porti chi governa questa realtà ad assumersi la propria quota-parte di responsabilità e dichiarare lo stato di crisi. Il Sindaco di Ittiri, Orani, presente all’incontro, ha preso la parola ricordando gli interventi dell’amministrazione per creare prospettive di lavoro per imprese e lavoratori, ma ha anche ricordato che l’impegno dell’amministrazione c’è stato e ci sarà a tutto campo, anche con azioni “indirette” nei confronti di Prefetto e Provincia, fornendo sin da subito la massima disponibilità in sinergia con Confartigianato e con chi si sta battendo per far ripartire l’economia.

“L’impegno non sarà circoscritto a Ittiri né tanto meno ai comuni limitrofi, ma riguarderà tutta la nostra provincia e nei prossimi giorni si cercherà di coinvolgere le forze politiche, sociali ed economiche del territorio affinché tutti siamo uniti in un obiettivo comune ossia quello di rilanciare le vertenze del territorio e della sua economia ormai debilitata oltre ogni misura” ha dichiarato Alivesi. Per la Confartigianato serve la messa in campo di una task force e la creazione di untavolo operativo che certifichi lo stato di disagio e di malessere e individui linee di sostegnoall’economia e a tutti i settori in crisi.

Confartigianato conclude lanciando un appello per trovare soluzioni che possano dare sostegno alle imprese, ai lavoratori, alle famiglie. “E’ arrivato il momento di andare oltre e di programmare interventi incisivi a tutto campo per la creazione di opportunità di lavoro, il rilancio dei consumi e la riduzione della tassazione”.

13 Novembre 2013