JazzAlguer, rassegna al via il 23 dicembre
Al via ad Alghero la prima edizione di JazzAlguer. Si comincia il 23 dicembre con il Laudario di Cortona arrangiato da Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura ed eseguito in quartetto insieme all'Orchestra da Camera di Perugia e al Gruppo vocale Armoniosoincanto. Enrico Pieranunzi, Filomena Campus, Cadmo, B.A.M., Eugenio Finardi, Franca Masu e Jan Garbarek gli altri protagonisti della rassegna in programma fino al 21 luglio 2018.
Presentata questa mattina ad Alghero la prima edizione di JazzAlguer, rassegna internazionale di Jazz e delle Arti di cui il trombettista Paolo Fresu firma la direzione artistica: un gustoso cartellone di concerti e altri appuntamenti che si succederanno con cadenza mensile (e quasi sempre di sabato) fino a luglio, trovando una cornice di volta in volta diversa in alcuni dei luoghi notevoli della cittadina catalana.
L’appuntamento di questa mattina si è svolto alla presenza del sindaco di Alghero Mario Bruno, dell’Assessore comunale alla Cultura Gabriella Esposito, del direttore artistico Paolo Fresu e degli enti partner dell’iniziativa: la Vicepresidente della Fondazione di Sardegna Angela Mameli, il presidente della Camera di Commercio di Sassari Gavino Sini, il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese e Antonio Posadino, direttore delle relazioni esterne delle Cantine Sella&Mosca che hanno ospitato l’incontro.
Nel corso della presentazione è stata sottolineata la forte valenza culturale dell’iniziativa e delle sue positive ricadute sul territorio in termini turistici e di visibilità nazionale e internazionale non solo sulla cittadina catalana ma sull’intera parte nordoccidentale della Sardegna. Particolarità della rassegna è la sua durata che abbraccia un arco temporale da dicembre a luglio e che si pone al di fuori della concentrazione degli eventi del periodo estivo.
In arrivo nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale e internazionale: lo stesso Paolo Fresu con il Laudario di Cortona arrangiato insieme al bandoneonista Daniele di Bonaventura ed eseguito in quartetto insieme all’Orchestra da Camera di Perugia e al Gruppo vocale Armoniosoincanto; Filomena Campus, la cantante sarda trapiantata da tempo a Londra, con il suo quartetto inglese; il pianista Enrico Pieranunzi in solo tra jazz e classica; una formazione storica come i Cadmo, attesi per una reunion, dopo tanti anni, in un concerto unico proprio nella cittadina dove videro la luce nel lontano 1973; il progetto “Trigono” che riunisce il contrabbassista Marco Bardoscia, il quartetto d’archi Alborada e la pianista Rita Marcotulli. Serata all’insegna delle voci con Eugenio Finardi e con la cantante Franca Masu, prima del gran finale, il 21 luglio, con il grande sassofonista norvegese Jan Garbarek e il suo gruppo.
Fra tanti nomi noti, ci sarà spazio anche per i talenti emergenti con un apposito contest dedicato alle giovani formazioni europee e in particolare dell’area mediterranea. JazzAlguer parteciperà inoltre alla giornata internazionale del jazz, l’appuntamento annuale del 30 aprile, istituito dall’Unesco.
Tanta musica da ascoltare, dunque, ma anche momenti di incontro per il pubblico con i protagonisti dei concerti. Perché JazzAlguer vuole essere una rassegna rivolta a tutti, come suggerisce il sottotitolo della manifestazione, “Música per tots”, e come si addice a una città che si affaccia sul mare, ponte di giunzione tra Africa e Europa, tra Spagna e Italia, aperta agli incontri e allo scambio: prerogative che stanno alla base della storia e della filosofia anche del jazz.
La prima edizione di JazzAlguer è promossa dall’associazione culturale Bayou Club-Events con il contributo del Comune di Alghero, della Fondazione di Sardegna, della Camera di Commercio di Sassari e della Fondazione META, con il patrocinio dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna e del Banco di Sardegna e della Diocesi Alghero Bosa. Sponsor Sella&Mosca.
L’immagine della rassegna è un disegno realizzato appositamente dallo stilista Antonio Marras che nel corso della rassegna dovrebbe anche curare altri progetti artistici collegati ai concerti. Tutti gli appuntamenti saranno a ingresso gratuito, a eccezione dei concerti di Eugenio Finardi e Franca Masu del 29 giugno, e di Jan Garbarek il 21 luglio.
Si comincia sabato 23 dicembre (ore 21,30) nella cattedrale Santa Maria con un concerto in clima con il Natale in arrivo: “Altissima Luce”, ovvero il Laudario di Cortona secondo Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura, con il trombettista e il bandoneonista affiancati da Marco Bardoscia al contrabbasso, Michele Rabbia alla batteria, l’Orchestra da Camera di Perugia e il gruppo vocale Armoniosoincanto diretto da Franco Radicchia. Si tratta di un progetto presentato per la prima volta a Umbria Jazz nel 2016 e in seguito nei principali festival italiani e in diverse città all’interno di straordinari luoghi di culto. Paolo Fresu ha scelto e arrangiato con di Bonaventura tredici della quarantasette laudi del Laudario di Cortona (tredicesimo secolo), una delle più importanti testimonianze dell’espressione musicale sacra popolare: brani monodici di devozione mariana, testi di funzione morale, riferimenti al francescanesimo, al calendario liturgico e ad altri santi.
Il primo appuntamento dell’anno nuovo con JazzAlguer è per sabato 27 gennaio al Teatro Civico. Protagonista Filomena Campus, cantante jazz, compositrice e regista teatrale sarda che dal 2001 vive a Londra. Molto nota nella sfera del jazz sperimentale e dell’improvvisazione free, ha collaborato con musicisti di fama internazionale come Paolo Fresu, Evan Parker, Kenny Wheeler, Antonello Salis, Orphy Robinson, Guy Barker, Jean Toussaint, Byron Wallen, Cleveland Watkiss, Huw Warren, Martin France, Antonio Forcione, Andreas Schmidt, Tony Kofi e la London Improvisers Orchestra. Ad Alghero, alla testa del suo quartetto (Steve Lodder al piano, Dudley Phillips al contrabbasso e Rod Youngs alla batteria) proporrà brani tratti dal progetto originale Jester of Jazz, un raffinato mix di puro jazz contaminato da surreali invasioni felliniane attraverso brevi testi di Stefano Benni, Franca Rame, Maria Carta e altri autori, e alcune anticipazioni da Queen Mab (un personaggio del Romeo e Giulietta di Shakespeare) dove la Campus mette a confronto Mab con il mito della Dea Madre e delle Janas (leggendarie fate sarde), collegando le sue radici mediterranee alla musica jazz, con un risvolto elettronico.
Il Teatro Civico offre il suo palcoscenico anche per l’importante evento in calendario il 24 febbraio: la riunione per una sera, e per la prima volta dopo decenni, di un gruppo nato proprio ad Alghero, nel lontano 1973, e divenuto tra i più interessanti nel panorama jazzistico italiano di quegli anni, i Cadmo: un trio formato da due musicisti sardi, il pianista Antonello Salis (classe 1950) e il bassista Riccardo Lay (1949), e dal batterista Mario Paliano (1948), romano di origine siciliana. Il trasferimento a Roma e un’intensa attività concertistica sono stati il preludio alla registrazione del primo album, “Boomerang”, nel 1977, seguito l’anno dopo da “Flying over Ortobene Mount on July Seventy Seven”, che in un brano vede la presenza di Massimo Urbani, il grande sassofonista scomparso nel 1993. Incontri e collaborazioni, in particolare con Lester Bowie, il trombettista dell’Art Ensemble of Chicago, segnano la successive stagioni del trio, che a un certo punto si trasforma in quintetto con l’ingresso di due nuovi membri, il sassofonista Sandro Satta e il trombonista Danilo Terenzi. Dopo lo scioglimento del gruppo, nel 1982, i suoi componenti hanno proseguito con esiti e sviluppi differenti i rispettivi percorsi artistici che ora si incrociano nuovamente per questa Cadmo Reunion proprio là dove tutto era cominciato quarantacinque anni prima.
Enrico Pieranunzi, protagonista del concerto del 24 marzo nella chiesa di San Michele, è da molti anni tra i nomi più noti e apprezzati della scena jazzistica internazionale. Romano, classe 1949, pianista, compositore e arrangiatore, ha registrato più di settanta cd, spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con musicisti come Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Eletto per tre volte miglior musicista italiano nel “Top Jazz” annuale della rivista Musica Jazz (1989, 2003, 2008) e miglior musicista europeo nel 1997 (Django d’Or), Enrico Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici dei più importanti festival internazionali. Il blues, Scarlatti, una canzone di Gershwin, una sarabanda di Haendel: il suo piano solo “Unlimited” sfida luoghi comuni e leggi della geometria facendo di jazz e classica due rette parallele che si incontrano. È accaduto già prestissimo nella vita musicale del pianista romano, quando i suoni di Parker, Django, Konitz e Chet Baker vivevano accanto a quelli di Bach e Chopin. Accade ancora oggi, sempre di più, nel suo pianismo libero, personalissimo, unico. Senza confini.
Un’altra chiesa, quella di San Francesco, accoglie sabato 14 aprile il progetto “Trigono” della triade B.A.M., ovvero il contrabbassista Marco Bardoscia, il quartetto d’archi Alborada (Anton Berovski e Sonia Peana ai violini, Nico Ciricugno alla viola, Piero Salvatori al violoncello) e la pianista Rita Marcotulli. Nato da un’idea di Bardoscia e di Sonia Peana, il progetto si muove, originariamente, su brani originali dello stesso Bardoscia e alcuni adattamenti studiati per questa formazione, per arrivare a composizioni della Marcotulli e del quartetto Alborada, in un crossover tra jazz, canzoni e musica da camera, lasciando spazio anche all’improvvisazione. Le diverse fonti musicali si fondono per dare forma a qualcosa di nuovo, fresco e originale, tra sonorità macedoni, isolane e mediterranee, che emergono naturalmente e senza forzature, sottolineando l’essenza stessa di ogni componente: il quartetto d’archi svolge un ruolo di sostegno ai solisti e, al tempo stesso, è anche una terza entità musicale autonoma. “Trigono” è il titolo del fortunato cd di BAM prodotto dall’etichetta Tǔk Music, che in alcuni brani vede la partecipazione del chitarrista franco-vietnamita Nguyên Lê, della cantante Maria Pia De Vito e di Paolo Fresu.
JazzAlguer partecipa all’International Jazz Day, l’appuntamento annuale del 30 aprile, istituito nel 2011 dall’UNESCO – l’Agenzia dell’Onu che si occupa di Educazione, Scienza e Cultura – per sottolineare il ruolo che la musica jazz può giocare per unire le persone di ogni angolo del globo, per promuovere la pace, il dialogo tra le culture, la diversità e il rispetto dei diritti umani e della dignità umana, la libertà di espressione, l’uguaglianza di genere e il ruolo dei giovani nell’attuazione del cambiamento sociale. Alghero festeggia la giornata internazionale del jazz inserendosi a pieno titolo nel ricco calendario delle manifestazioni europee e offrendo come palcoscenici le tenute della cantina Sella&Mosca e la Muralla. Protagonisti delle due serate del 29 e del 30 aprile, musicisti e formazioni di provenienze diverse, selezionati dal direttore artistico dell’appuntamento algherese, l’enfant du pays Salvatore Maltana, contrabbassista di vasta esperienza nonché docente ai Seminari Jazz di Nuoro, da cui arriva una delle proposte previste: il gruppo formato dai migliori allievi della passata edizione dell’iniziativa didattica fondata nel 1989 da Paolo Fresu e da Antonietta Chironi, la cantante lirica scomparsa nel 1996.
Tra gli elementi di originalità della rassegna spicca il debutto di ”JazzAlguer Mediterrani”, un contest riservato a giovani formazioni europee, ma in particolare della sponda sud del Mediterraneo. Forte della vocazione multiculturale di Alghero e della posizione strategica della Sardegna, equidistante e vicina a tutti i paesi che si affacciano su questo mare, l’iniziativa mira a differenziarsi da altre simili: non un semplice concorso musicale, ma, negli intenti degli organizzatori, anche un’occasione di dialogo e di integrazione culturale. Alla serata finale del 19 maggio a Lo Quarter approderanno i gruppi selezionati da una giuria tecnica (formata da personalità della cultura e della musica italiana, a partire dal direttore artistico di JazzAlguer, Paolo Fresu), sulla base delle preferenze espresse da una giuria popolare attraverso il sito del contest. Ogni formazione avrà a disposizione una dozzina di minuti per proporre dal vivo il proprio progetto musicale, rigorosamente basato su brani originali. Al termine delle esibizioni, i giurati decreteranno il gruppo vincitore al quale andrà un premio in denaro da destinare a una registrazione discografica o a supporto di una tournée.
Quello del 29 giugno alle tenute Sella&Mosca è un appuntamento che si annuncia all’insegna di grandi emozioni con due artisti davvero capaci di parlare all’anima dell’ascoltatore: Eugenio Finardi, un cammino lungo oltre quarant’anni nel mondo della canzone d’autore, e Franca Masu, una delle voci più internazionali del panorama musicale dell’area mediterranea. La serata li vedrà al centro dei riflettori in due diversi momenti, ognuno con il proprio gruppo e repertorio; ma, come già accaduto in passato, il cantautore milanese (affiancato sul palco da Giovanni “Giuvazza” Maggiore alle chitarre, Claudio Arfinengo alle percussioni e Federica Finardi Goldberg al violoncello) e la cantante algherese (con Oscar Del Barba al pianoforte, Fausto Beccalossi alla fisarmonica, Salvatore Maltana al contrabbasso e Massimo Russino alla batteria) avranno pure modo di esibirsi insieme sulle note di alcuni brani attinti non solo dai rispettivi repertori, ma anche da mondi musicali affini.
Gran finale di rassegna, sabato 21 luglio: nella suggestiva cornice dell’ex colonia penale di Tramariglio, sede del Parco di Porto Conte, tiene banco Jan Garbarek. Innumerevoli dischi, concerti nei luoghi più prestigiosi in tutto il mondo, la lunga collaborazione con Keith Jarrett o il suo lavoro senza precedenti con l’Hilliard Ensemble hanno reso famoso il sassofonista norvegese al di là di generi musicali e confini. Il suo suono è diventato un marchio inconfondibile e questo suono ha acquisito una dimensione altra da ciò che normalmente viene definito jazz. Tra i rappresentanti di maggior successo fin dai primi giorni dell’etichetta di culto tedesca ECM, Jan Garbarek è un maestro nel creare musica dalla forte presa melodica che arriva dritta al cuore. Ampi paesaggi sonori che si dilatano da una tranquillità assoluta a un rapimento espressivo, musica che respira e offre spazio per respirare, che suona semplice e complessa al tempo stesso, solenne e sobria, seria e gioiosa, introversa e aperta in maniera eccezionale, intensa piuttosto che sentimentale. Nel suo concerto in terra sarda Jan Garbarek sarà accompagnato al pianoforte da Rainer Brüninghaus, suo fidato tastierista da molti anni, dal bassista brasiliano Yuri Daniel e dal percussionista Trilok Gurtu. Il concerto ideale per chiudere in bellezza la prima edizione di JazzAlguer.