PPR: su ‘Il Manifesto’ Soru autonomista e ambientalista alla rovescia
“Renato Soru si fa intervistare e parla di paesaggio, come se ne fosse il padre ed il tutore e dice soprattutto una cosa: Roma, pensaci tu, i sardi devono essere espropriati della loro capacità di determinare il proprio destino”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Ugo Cappellacci, commentando le dichiarazioni dell’on. Renato Soru pubblicate sul quotidiano “Il Manifesto”. “Lo fa – osserva Cappellacci – con naturalezza, tradendo in una frase tutte le battaglie per l’Autonomia e l’autodeterminazione del popolo sardo. Il mio predecessore – osserva il presidente – finge di ignorare che la revisione del piano non solo è un atto legittimo, ma necessario proprio per legge. Finge, altresì, di ignorare che le procedure seguite sono concordate con quel Ministero di cui lui pietisce l’intervento.
Inoltre – prosegue Cappellacci- Soru finge di non sapere che proprio il suo piano non ha mai avuto l’approvazione del Ministero, che le procedure di verifica di conformità delle disposizioni del Piano Paesaggistico regionale del 2006 al Codice Urbani si sono interrotte davanti alle criticità che lo stesso Ministero aveva evidenziato e che lui con la sua amministrazione non è riuscito a sanare, nonostante abbia governato per altri due anni dopo la sottoscrizione del protocollo di intesa che avviava quell’iter. Le sue dichiarazioni sono all’insegna della disinformazione e della finzione, come quella secondo la quale il Piano ha salvato tutta la costa dalle colate di cemento.
Soru finge di non ricordare quante centinaia di migliaia di metri cubi ha concesso con le sue mani sulla costa firmando decine di “intese” ideate per superare i limiti imposti dal PPR del 2006. Dopo tutte queste finzioni, emerge una verità: di sicuro è “tutelata” la sua villa con parco e spiaggia privata, il cui valore è pubblicamente stimato e costituisce la somma in denaro necessaria al miglior offerente per acquistarla rivolgendosi a una nota società internazionale di vendite immobiliari. Vendesi cartolina preziosa!”