La banca gli chiude credito e non riesce a pagare tasse, imprenditore si impicca
E’ l’ennesimo caso di un uomo che, spinto dalla disperazione, con un’impresa da portare avanti tra mille difficoltà e una famiglia da mantenere, ha deciso di farla finita
Una storia dolorosa arriva da Lamezia Terme. E’ l’ennesimo caso di un uomo che, spinto dalla disperazione, con un’impresa da portare avanti tra mille difficoltà e una famiglia da mantenere, ha deciso di farla finita, togliendosi la vita. La banca di cui era cliente gli aveva bloccato la linea di credito e gli erano state notificate alcune cartelle esattoriali, così L.C., di 60 anni, si è ucciso nella cittadina in provincia di Catanzaro impiccandosi nel capannone della sua azienda. “Perdonatemi”. Questa la frase scritta su un biglietto che l’imprenditore di ha lasciato vicino al suo corpo prima di suicidarsi. La notizia è riportata dal Quotidiano del Sud.
Secondo quanto si è appreso è stato un parente a fare la tragica scoperta. Quando sul posto è giunta l’ambulanza del 118 partita dall’ospedale di Lamezia Terme e una volante del commissariato di Lamezia, per l’uomo non c’era già più nulla da fare. “In città era conosciuto soprattutto per il suo attaccamento al lavoro – si legge sul Quotidiano del Sud -. Quell’attività professionale che da molti anni svolgeva a Lamezia ma che negli ultimi tempi gli avrebbe causato problemi economici che alla fine lo hanno portato a togliersi la vita. Quei problemi economici che si sarebbero poi ulteriormente aggravati da qualche settimana dopo il ricevimento di cartelle esattoriali di Equitalia e che lo avrebbero portato alla disperazione al punto tale di decidere di farla finita”.
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