“La barca denominata la Corallina è un Pacco”
L'opinione di Gianni Cherchi, presidente del MarineClub Alghero
Il mio ruolo di Presidente del Marine Club Alghero, mi impone di intervenire, a seguito di reiterate sollecitazioni da parte di soci del nostro Club Nautico, al fine di ristabilire la verità dei fatti in ordine alla barca chiamata da Franco Simula “La Corallina”, collocata presso lo Scalo Tarantiello da circa un anno. Per ultimo, in data 6 luglio scorso, il signor Simula è intervenuto in video lamentando il comportamento ingrato dell’Amministrazione Comunale nei suoi confronti, per non aver adempiuto ad asseriti impegni presi, a seguito del regalo da lui fatto alla Città.
Purtroppo, la storia raccontata da Simula circa l’utilizzo di quella barca per la pesca del corallo, è falsa ed è frutto della sua fervida fantasia. Un racconto favolistico che aveva il solo scopo di veicolare una mera speculazione pubblicitaria mascherata da dono alla collettività. In realtà, la barca in questione è una feluca bosana, realizzata a Bosa dal maestro d’ascia Bartolomeo Olivieri, nel 1964, utilizzata esclusivamente per diporto ed è stata battezzata “Valeria”, in onore della moglie del proprietario signor Naitana commerciante di Bosa.
In seguito l’imbarcazione è stata ceduta al signor Ivo Masu e poi al signor Pinna Salvatore ed “armata” a vela latina. Nel 2012 “Valeria” è stata acquistata dal sottoscritto in quanto Presidente del Marine Club Alghero e utilizzata per partecipare a regate di Vela Latina. Infine nel gennaio 2019 il M.C.A. ha venduto il natante al signor Manunta Salvatore che l’ha poi ceduto a Franco Simula.
Detto questo, posso affermare, senza tema di smentita, che la barca in questione non è mai stata adibita, direttamente o indirettamente, alla pesca del corallo, pertanto trovo fuorviante che la barca “Valeria” sia stata rinominata “La Corallina” (dal nome del negozio di Simula) e spacciata per regalo alla città quale simbolo della pesca del corallo, mistificando la sua storia e prendendo in giro la Comunità Algherese e i turisti che leggono la didascalia apposta sull’imbarcazione.