La città e la Brigata Sassari sempre più vicine
Questa mattina a Palazzo Ducale la cerimonia per commemorare la doppia medaglia d'oro al valore conferita al 151° e 152 reggimento. Scoperta la lapide restaurata di recente dai Lions club Sassari Host e Sassari Monte Oro che ricorda il riconoscimento conferito ai Sassarini
«Queste situazioni hanno il compito di ricordarci che è più semplice mantenere la pace se ci si confronta ci si unisce, se si accoglie, se si cerca tutti assieme di superare le difficoltà. Attraverso la conoscenza reciproca si possono superare gli steccati ideologici, religiosi, culturali ed etnici, spesso usati per mascherare il pretesto vero di una guerra, basato sull’egoismo economico». Così questa mattina, a Palazo Ducale, il sindaco di Sassari Nicola Sanna ha aperto la cerimonia di commemorazione della doppia medaglia d’oro al valore conferita al 151° e 152° reggimento della Brigata Sassari per i meriti conseguiti durante la Prima Guerra Mondiale. Nell’androne del palazzo del duca dell’Asinara, il primo cittadino ha accolto il generale della Brigata Sassari Arturo Nitti, le numerose autorità civili e militari. A ricordare quel riconoscimento ottenuto dalla Brigata Sassari, unico tra le Forze armate italiane, è una lapide che il 24 maggio del 1958 venne posta all’ingresso del Palazzo Ducale di Sassari, donata dal Lions Club cittadino.
Quest’anno i club Lions Sassari Host e Sassari Monte Oro hanno restaurato quella lapide che nella mattinata il generale della Brigata Sassari Arturo Nitti e il sindaco Nicola Sanna hanno scoperto, affiancati proprio dai presidenti dei due sodalizi, Antonella Tirotto per il Lions club Sassari Host e Gavino Terrosu per Lions Sassari Monte Oro. È stato quindi don Dino Pittalis a benedire la stele, “rinata” dopo un accurato lavoro di restauro.
«Il ricordo di coloro che hanno combattuto e sono morti per i valori della patria – ha ripreso il sindaco Nicola Sanna – deve essere un monito per le nuove generazione, affinché le guerre non si ripetano». Il primo cittadino ha quindi ricordato il legame tra la città e la Brigata Sassari che rappresenta un simbolo per la stessa città di Sassari, riconosciuto dalle amministrazioni comunali sassaresi sia nel 1998, con l’assegnazione del Candeliere d’oro speciale, sia nel febbraio 2015 con l’attribuzione della cittadinanza onoraria. «L’impegno che la Brigata Sassari porta nelle sue missioni di pace – ha chiuso il primo cittadino – rappresenta anche l’impegno della città di Sassari».
È stato quindi il generale Arturo Nitti a ricordare che «adesso la Brigata Sassari opera per evitare che ci siano conflitti e per risolverli. Lo abbiamo fatto in Libano di recente, lo abbiamo fatto anche negli anni passati. Sia l’accoglienza che avete riservato alla Brigata al rientro, sia questa cerimonia oggi – ha proseguito – è per noi un momento che ci consente di avvicinarci sempre più alla città di Sassari. La Brigata Sassari adesso è una realtà delle forze armate, radicata qui nel territorio attraverso i ragazzi sardi che la compongono almeno per il 75 per cento. Ci sentiamo parte integrante di quest’isola. Ecco allora che ricordare, attraverso noi, coloro che hanno creato questa unità è per noi motivo di orgoglio e fiducia per andare avanti».
Nell’ingresso di Palazzo Ducale si è schierato il picchetto d’onore della 152° reggimento fanteria della “Sassari” e due Sassarini in uniforme storica hanno deposto la corona d’alloro ai piedi della lapide ed è stata data lettura della motivazione per il conferimento del riconoscimento. Nel cortile interno del palazzo comunale, la banda musicale della Brigata Sassari in uniforme storica ha intonato prima il silenzio e poi l’inno dei Dimonios. Alla cerimonia, tra le altre autorità, hanno partecipato anche il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, il vice prefetto Salvatore Serra e il questore Maurizio Ficarra.