La falsa vittima ha confessato: ho inventato la violenza sessuale
L’episodio dell’arresto risale al 30 agosto: i Carabinieri di Ussana, sentita la denuncia di Erika Campailla che accusava Francesco Mascia di violenza sessuale ed estorsione per non rivelare la relazione extraconiugale, organizzarono un appostamento nei pressi del cimitero, in periferia del paese, per sorprendere l’imputato nel momento cruciale ed inconfutabile di intascare i soldi del ricatto. La versione del giovanotto risultava letteralmente contraria a quella sostenuta dalla donna : i soldi consegnatigli dalla ragazza a più riprese erano semplici ‘prestiti’ che la donna, innamorata persa, elargiva volentieri all’amante, al momento disoccupato.
La confessione sulla vera dinamica della relazione è arrivata ieri in tribunale dove la donna si è decisa a rivelare di aver letteralmente inventato l’atto di violenza nei suoi confronti e le minacce ricattatorie subite in cambio del silenzio. Ad appena un giorno dall’arresto il giovane venne però scarcerato: a suo favore l’aver prodotto i numerosi messaggi amorosi della donna, l’ultimo dei quali proprio nella stessa giornata dell’arresto, tutti trascritti e prodotti al processo. Solo dopo due mesi la donna si è decisa a rivelare la verità dei fatti spiegandone la reale motivazione: esclusivamente la paura che il marito venisse a scoprire la tresca amorosa. Ora la ragazza rischia di essere processata per calunnia.