“Quando la fretta è cattiva consigliera”
L'opinione di Ferdinando Manconi, Dottore Agronomo
Scrivo da tecnico e non da referente politico perché credo sia giusto attribuire valenza specifica a questi temi e sottrarli a quel qualunquismo mediatico che, talvolta, si appropria di questioni sui quali ha scarsa o nulla competenza. Credo, anzi ne son convinto, che sul tema della pianificazione territoriale ad Alghero si sia perso molto tempo utile. Ma la pianificazione è una scienza che non accetta fretta ne permette di recuperare tempo prezioso sprecato, salvo produrre, al netto della bravura dei tecnici progettisti, abomini. Ed è quello che sta succedendo ad Alghero.
Cambi di maggioranza e tre assessori che si sono succeduti nell’arco di soli 4 anni alla delega dell’urbanistica non sono presupposti validi per portare avanti progetti ragionati. Certo, si cerca di giustificare il tutto con la necessità di intercettare i fondi del PSR. Essendo stato in primo in città a lanciare l’allarme ne sono ben consapevole. Così come sono perfettamente consapevole che una parte dei fondi siano stati già spesi. A queste consapevolezze si aggiunge la certezza che la Regione non sia in grado, ad oggi, di portare avanti i nuovi bandi. Le domande del dicembre 2016 (sic!) giacciono ancora sulle scrivanie degli istruttori cui mancano i mezzi per decretarle a finanziamento. La stessa Federazione regionale dei Dottori Agronomi e Forestali ha proposto all’Assessorato di stoppare per qualche tempo i nuovi bandi onde non congestionare ulteriormente gli uffici e alimentare false aspettative da parte degli imprenditori agricoli.
In questo quadro si inserisce la questione Alghero, il suo Piano di Valorizzazione e Conservazione, il suo adeguamento al PAI. A mio avviso sussistono le condizioni per prenderci il tempo necessario per definire meglio le aree da assoggettare a rischio idraulico e, conseguentemente, strutturare il PVCB alle disposizioni della Regione, alle osservazioni pervenute ma, prima di tutto, alla norme (verificate) del PAI.
Venute a cadere due delle precondizioni che avevano stimolato il dibattito in aula sul tema, ovvero le elezioni del 5 marzo e il PSR, la maggioranza potrà pensare concretamente, con il concorso delle opposizioni, di restituire all’agro di Alghero un importante strumento di sviluppo, ormai precluso da troppo tempo dal Piano Paesaggistico Regionale. Viceversa Alghero si troverebbe con uno strumento monco, non coincidente con la realtà dei fatti e non rispondente alle esigenze degli abitanti dell’agro. È proprio questo di cui abbiamo bisogno? Di cui Alghero, la nostra città, ha bisogno?