La lotta contro la violenza sulle donne non solo una ricorrenza”
L'opinione di Monica Chessa, Responsabile Regionale Dipartimento Pari Opportunità Lega Per Salvini Premier
La lotta contro la violenza sulle donne non solo una ricorrenza, ma un’occasione per la ricerca delle azioni rivolte alla eradicazione di un dannoso fenomeno sociale. Le ricorrenze sono sempre un motivo di riflessione, il passaggio attraverso una data ben fissata sul calendario di qualcosa che è accaduto lasciando un segno positivo o negativo sul percorso di vita di ogni essere umano. Il 25 Novembre è la giornata contro la violenza sulle donne istituita nel 1999 dall’Assemblea delle Nazioni Unite in ricordo delle tre sorelle Mirabal, assassinate in questa data nel 1960 nella Repubblica Dominicana mentre si recavano a trovare i loro mariti, prigionieri politici durante la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo, questa è una ricorrenza che ogni anno ci richiama tutti indistintamente ad esprimerci, con un pensiero, una manifestazione, un segno di appartenenza e un mare di buoni propositi su come arginare, prevenire e scongiurare un fenomeno di disagio sociale che ancora riempie di episodi terribili le pagine della cronaca dei quotidiani, lasciando un enorme dolore nel cuore di ognuno di noi, raggiunto da queste terribili azioni di violenza che non dovrebbero più esistere dacché ci riteniamo un popolo civile e maturo per una società del benessere incondizionato.
Noi della Lega Dipartimento Pari Opportunità, stiamo valutando di promuovere alcune proposte indirizzate su un percorso rivolto all’attenzione realistica verso il problema della violenza di genere, contro ogni forma di discriminazione sociale in aiuto delle categorie più esposte e delle fasce di popolazione più a rischio in base alle condizioni economiche e sociali in cui vivono. Siamo convinti che come in ogni situazione critica non basti parlarne una volta all’anno per poter trovare le giuste risposte o le cause generatrici del problema, bisogna occuparsene più frequentemente e a fondo, cercando di impegnare più forze capaci di monitorare il sistema sociale e di intervenire prima che sia troppo tardi con l’aiuto essenziale alla soluzione di problematiche famigliari, della coppia o della singola persona che possano derivare dall’esposizione a violenze domestiche o a qualsiasi altro tipo di disagio, derivante da una cattiva condizione dello stato del tessuto sociale di cui fanno parte.
Tutto è sempre molto complicato nella vita e soprattutto quando si lascia correre e si rimanda perché ci sono cose più urgenti, più importanti, più necessarie, ma noi ci chiediamo cosa possa esserci di più importante della vita delle persone. Bisogna fermarsi a riflettere ma senza far passare troppo tempo, sarà sufficiente per questo la giornata del 25 Novembre e poi, finite le manifestazioni e le varie commemorazioni, sarà il caso di pensare a qualcosa che possa mettere un freno a quanto sta avvenendo, pensiamo che durante il lockdown i casi di violenza sulle donne e di femminicidio si sono moltiplicati raggiungendo il 50% del totale dei casi accaduti. Questo triste dato deve far fermare il mondo e consentirgli di ripartire in una direzione opposta a quella che sta generando tali terribili accadimenti.
La nostra proposta è di carattere formativo, è necessario che ogni amministrazione comunale si attivi con la promozione di attività rivolte al contenimento dei fenomeni di violenza di genere entrando in contatto ravvicinato con le famiglie, con ogni cittadino indistintamente mediante l’organizzazione di forum dedicati al confronto ed all’individuazione delle criticità sociali che possano indurre all’attivazione di comportamenti estremi negli individui che a lungo termine degenerano in situazioni irreversibili. E’un grande impegno, ci vorrà lavoro sarà come fare dei corsi di formazione così come vengono fatti ai lavoratori per la sicurezza, il benessere sociale deve essere promosso, va aiutato e laddove le persone da sole non riescano ad affrontare i propri disagi vanno supportate.
Vogliamo istituire i “Forum Bianchi” che potranno essere promossi dalle amministrazioni comunali nei vari quartieri della città, mensilmente, le persone potranno essere coinvolte tramite incontri formativi e divulgativi dove potranno essere coinvolti sociologi, esperti di problematiche pedagogiche, terapeuti della coppia, in questo modo si potrà monitorare il polso dello stato di benessere dei cittadini ed essere più presenti come aiuto possibile. Dovranno essere studiate formule adatte ad ogni situazione e caso particolare, si cercherà di adottare sistemi che riescano ad incentivare la partecipazione inclusiva. La proposta va fatta, alle persone bisogna dare la giusta importanza, non si può solo stare a guardare, bisogna rimboccarsi le maniche e agire, ogni cosa può tornare utile, una cosa è certa che la violenza non va tollerata e quando colpisce è sempre troppo tardi.