La Nemapress lancia il Premio Tacita Muta
Nella giornata UNESCO per la difesa della Lingua Madre
Un mito latino ricordato anche dal poeta Ovidio, narra della ninfa Lala, che era bellissima, ma come dice il suo nome che deriva dal verbo greco “chiacchierare”, parlava.. troppo. Per questo dopo essere stata posseduta da Giove, affinché non potesse raccontare alle sorelle l’accaduto, il Padre degli Dei le fece tagliare la lingua e l’affidò a Mercurio per portarla lontano. Lungo il tragitto anche il dio della Comunicazione e dei viaggi, ne approfitta sessualmente, oggi diremmo più brutalmente la stupra.
Lala diventa perciò Tacita Muta e da quell’unione nasce la coppia dei Gemelli, i Lari, che nel mondo latino avevano il compito di vigilare sulle strade della città ed erano identificati come gli dei del focolare. Dal 18 al 21 febbraio in onore di Tacita Muta a Roma si celebravano i “Parentalia”: soltanto in quella ricorrenza le donne e gli schiavi potevano dichiarare a voce alta le proprie lamentele contro il Pater familias. “Non so se l’UNESCO avesse notizia di questo mito, ma è certo che dietro l’orrore della vicenda di Lala-Tacita Muta si cela, secondo me, una grande verità: soltanto la lingua, il parlare, ci rende liberi. Schiavi e donne compresi. La poesia è stata da sempre strumento di libertà nella comunicazione letteraria e, all’origine, anche forma privilegiata per diffondere saperi filosofici e religiosi” dichiara Neria De Giovanni.
Così la Nemapress nella giornata che l’UNESCO dedica alla Lingua Madre, la stessa giornata di Tacita Muta e dei Parentalia, presenta il Premio a lei intitolato. Una giuria di esperti, presieduta da Pierfranco Bruni, responsabile del progetto Etnie del MIBACT, Ministero dei Beni Attività Culturali e Turismo, sceglierà poeti di lingua minoritaria riconosciuta istituzionalmente dalla legge 482 del dicembre 1999 che all’art. 2: 1. In attuazione dell’articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo.
Verrà scelto un testo poetico per ciascun scrittore da inserire nella Antologia che sarà presentata a dicembre 2017 a Roma, alla Fiera nazionale del libro “Più libri più liberi”. L’antologia “Tacita Muta- 2017” sarà inserita nella collana “Gli Europei” delle Edizioni Nemapress.