La profezia dei Maya e la crisi dei missili di Cuba del 1962
Cinquanta anni fa, nell’ottobre 1962, il mondo visse un momento drammatico. Infatti, poiché i sovietici volevano installare a Cuba dei missili atomici , gli Stati Uniti posero il blocco navale all’isola e minacciarono di attaccare le navi che lo avessero violato. Alcuni bastimenti libanesi, noleggiati dai russi per il trasporto delle testate nucleari, non vollero modificare la rotta per Cuba. Sembrò, così, che lo scontro tra le due superpotenze fosse inevitabile tanto più che entrambe mobilitarono le rispettive forze armate e misero le loro postazioni missilistiche in posizione di pre-lancio. La sera del 26 ottobre, quando la tensione raggiunse il culmine, io ed un mio amico discutevamo della tragedia che sembrava imminente. Ci trovavamo accanto alla pietra miliare posta quasi all’incrocio tra via Giovanni XXIII e via Pascoli e sulla quale è tracciato un grande Zero. “Ecco – disse il mio amico – anche questa pietra indica che siamo vicini alla fine del mondo,all’anno zero dell’umanità!” e se andò sconvolto. Poi la crisi si risolse e la fine del mondo fu rinviata a data da destinarsi. Da allora la Terra ha vissuto tanti momenti tragici o bellissimi. Guerre, terrorismo, epidemie,disastri ambientali, carestie e crolli finanziari sono stati accompagnati da scoperte scientifiche, da ‘bum’ economici, dallo sviluppo delle tecnologie, da un miglioramento generale che ci consente di vivere più a lungo e con minori sacrifici di allora. Il mondo, cioè, non è finito ma ha continuato ad andare avanti tra alti e bassi e penso che così continuerà anche dopo il 22 dicembre 2012 e non si sa fino a quando. Non mi impressiona, cioè, la profezia Maya perché credo che non sia dato a nessuno sapere quando avverrà l’apocalisse, così come non è dato sapere quale sia la nostra ultima ora. Intanto, per cercare di far andare un po’ meglio questa nostra Terra, credo che sia sufficiente che ognuno faccia correttamente la sua parte.