“La sanità e il potere che si nasconde scappando”
L'opinione della Dott.ssa Paola Correddu, Medico Chirurgo
Sabato mattina, mentre gustavo un buon caffè in un bar cittadino, mi imbatto nel Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, l’Onorevole Michele Pais. Avendo letto le sue recenti dichiarazioni circa la ripresa della piena attività del reparto di ortopedia dell’Ospedale Marino di Alghero a seguito della convenzione firmata il 31 ottobre fra A.T.S.Sardegna e Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari per garantire prestazioni professionali di Anestesia e Rianimazione, approfitto della sua presenza per chiedergli se il presidio sia già operativo. L’Onorevole non fornisce dettagli ma conferma quanto evasivamente dichiarato alla stampa. Poiché c’è qualcosa che non mi torna, lo incalzo sottolineando che la chiusura era stata disposta dall’ATS a seguito di una dettagliata relazione che poneva in risalto problemi di sicurezza piuttosto che di personale…ma non finisco di esprimere il mio pensiero che il Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, rivolgendomi uno sguardo vacuo, mi tende la mano, mi dice “ciao”, gira le spalle e va via. La classe non è acqua potrei dire.
Ma potrei anche aggiungere che scappa chi non ha risposte da dare o chi pensa che il proprio tempo sia troppo prezioso per dedicarlo ai cittadini del territorio che rappresenta. Altrimenti non saprei in che altro modo catalogare il comportamento dell’Onorevole Pais. Anche perché la mia domanda era lecita anche se verosimilmente sgradita . Lecita per capire come sia possibile, ad oggi, riavviare l’attività chirurgica del nostro presidio ospedaliero solo attraverso il potenziamento del personale visto che il provvedimento di chiusura delle sale operatorie era stato disposto dall’ATS a seguito della segnalazione del Direttore dell’U.O. di Anestesia di Alghero/Ozieri che evidenziava una grave situazione di insicurezza per i pazienti e gli operatori sanitari operanti presso l’Ospedale Marino conseguente all’impossibilità di assicurare un supporto anestesiologico adeguato agli standard di sicurezza, “standard che possono essere rispettati solo laddove siano presenti alcuni servizi considerati essenziali e che al Marino mancano”.
Non solo problemi di carenza di organico ma soprattutto non meglio specificati problemi di sicurezza. E quindi delle due l’una: se davvero mancassero tali “servizi essenziali”, la convenzione stipulata con Deliberazione del Commissario Straordinario dell’ATS n 158 del 31/10/2019, risulterebbe essere necessaria ma non sufficiente per garantire l’ attività a pieno regime del servizio di ortopedia; viceversa, se quello del personale di anestesia e rianimazione fosse l’unico problema realmente esistente, non vorremmo arrivare a pensare che la relazione che ha portato alla sospensione del servizio sia stata artatamente predisposta per portare avanti il progetto di smantellamento del nostro presidio sanitario, favorendone la morte per stillicidio e la conseguente modifica di destinazione d’uso. Annunci a parte, ad oggi, la situazione dell’Ospedale Marino è quella dei primi giorni d’ottobre, sospesa. Vedremo che cosa accadrà nell’imminente futuro.