La Sardegna contro gli allevatori che hanno ucciso il loro cane: pena esemplare

I sardi chiedono giustizia. Che ai due allevatori venga inflitta una pena esemplare per l'assassinio del povero cane

Sono arrivate in redazione decine e decine di mail di professionisti, di imprenditori, di artigiani, di operatori agricoli, di mamme e di padri di famiglia che si uniscono allo sdegno e all’indignazione provata all’indomani dell’uccisione brutale di un cane ad opera dei suo padroni che l’hanno legato e trascinato per chilometri sull’asfalto, fino a farlo morire. La Sardegna intera contro questi due uomini che hanno dimostrato crudeltà inaudita, brutalità e bestialità, facendo soffrire in quel modo il loro cane, che a loro dire, infastidiva le bestie e rovinava i campi. Una morte atroce scoperta quasi per caso da una pattuglia che ha seguito il padre e il figlio in macchina mentre finivano la loro opera diabolica. I due sono stati denunciati e rischiano una pena fino a tre anni, ma spesso non vengono applicate.

“Chiediamo -scrivono i nostri lettori- che i responsabili siano puniti con pena esemplare, che si dimostri che le istituzioni locali non sono dalla parte di soggetti simili, ma da quella delle persone perbene e che, come molti volontari sardi, ogni giorno salvano tanti animali dei quali non si preoccupa nessuno. Chi ha compiuto questo, è un pericolo per la nostra comunità, e vogliamo che entrambi, padre e figlio, paghino con il massimo della pena, incluso il minorenne presente, oltre ad augurarci che i servizi sociali allontanino il minore da un uomo simile che, a nostro avviso, nulla di buono può insegnare al proprio figlio, e i fatti lo dimostrano. Ovviamente questo non giustifica la complicità del minore nell’aver ucciso il povero animale. Chiediamo inoltre al Sindaco del Comune di Irgoli di intervenire occupandosi degli animali randagi del suo Comune, ricordando lui che per legge, è il diretto responsabile.”

Redazione, 11 Aprile 2014