La strada Alghero Sassari, la circonvallazione e le rotatorie
L'opinione di Raffaele Cadinu
L’Urbanistica applicata all’abitato è noto che rimarca i vantaggi di una città bella, di una città efficiente e di una città giusta, quindi chi ha la responsabilità di un intervento importante sul territorio è obbligato ad applicare i criteri dell’estetica, della funzionalità e del diritto, insomma quello che si dice di una città sostenibile. L’ultima notizia invece è che l’ANAS ha pubblicato la documentazione del primo lotto della Strada Alghero Sassari, comprendente anche la bretella del Carmine. Ho avuto modo di verificare gli elaborati prima di altri e mi si sono rizzati i capelli.
Il progetto calato da Roma infatti prevede che il tratto della bretella del Carmine sia rialzato di oltre cinque metri rispetto alla viabilità attuale, isolando con questa bella duna artificiale, fatta di inerti catrame e acciaio, sia il quartiere del Carmine sia tutta la zona già antropizzata posta a Est della bretella stessa. Questa soluzione è presumibilmente stata prevista per realizzare due sottopassi, uno per il prolungamento di Via Degli Orti e l’altro per il prolungamento della vecchia strada vicinale, sfociante sulla curva della bretella del Carmine a ridosso di una recentissima costruzione. Questa orrenda diga di separazione alta oltre cinque metri, degna del muro di berlino, separerà, anche con la vista, il quartiere del Carmine dalla restante parte della città.
Visto che è da anni che discutono della strada Alghero Sassari, è possibile che nessuno delle passate amministrazioni ci abbia mai messo il naso per verificare l’operato di questi burocrati romani, spesso noti alle cronache per opere che durano da Natale a Santo Stefano? A cosa servono due sottopassi e due svincoli autostradali ravvicinati quando dopo duecento metri il tutto finisce su una semplice rotatoria suburbana? Praticamente avremmo una autostrada che nell’ultimo tratto diventerà una strada come tutte le altre, solo che il costo di questa assurdità è di diversi milioni di euro, e parlo solo della bretella del Carmine.
Quindi spero che il Sindaco, con l’animo di un urbanista esteta e giusto, che siederà di diritto al tavolo tecnico dell’ANAS a Roma, esponga bene l’assurdità di tale opera e illustri il fatto che al posto dei due sottopassi sia meglio fare solo una semplice rotatoria, a livello come le altre, proprio in corrispondenza della attuale curva della bretella, non isolerà così una parte della città garantendo la sostenibilità, la bellezza, l’efficienza delle nuove opere e il diritto di tutti soprattutto risparmiando un sacco di soldi.