“L’arte che ci ri-guarda”, mostra prolungata sino al 26 ottobre
La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 15 alle 20, nella Galleria Cult
E’ stata prolungata sino al 26 ottobre l’esposizione “L’arte che ci ri-guarda. Claudia Rohrmoser, Andreas J. Hirsch, Amina Handke. Austria 2016/1”, curata da Valentina Piredda in collaborazione con Land Salzburg e Ass.Fondo VP-Sardinia. La mostra è visitabile tutti i giorni, dalle 15 alle 20, nella Galleria Cult (Bastioni Marco Polo, 39A) ma è possibile visitarla anche in altri orari su appuntamento, scrivendo a [email protected].
L’esposizione allinea tre personalità artistiche già presenti nella Galleria Cult in mostre personali. Claudia Rohmoser proponeva ad Alghero la sua elaborazione video-musicale con immagini tratte dal suo repertorio di viaggio durante il soggiorno in Sardegna come artist-in-residence nel 2009. Il passato ed il presente sono legati dal filo rosso di una macchina da ricamo elettronica. Le musiche dai Lieder di Hugo Wolf trasportano il mondo visivo di una Alghero dagli interni piccolo-borghese degli anni settanta, il ritmo di onde parrebbe sottolineare il pathos dei cantanti lirici. Ma Claudia Rohrmoser ha sciolto la matassa della storia recente per tessere un nuovo arredo a punto croce, ridisegnare i volti dei poeti sulle grigie facciate, piastrellare a ricamo nuovi bagni per tramare altri affacci anche più ironici dietro i semplici tendaggi.
Andreas J. Hirsch ripercorre con The Nocturnes of Day un capitolo della sua trilogia dedicata all’urbano, declinata nel 2015 all’Ars Electronica di Linz col progetto Re-Reading the City. La trilogia approderà prossimamente nelle periferie, secondo le intenzioni rese note dall’artista stesso intervistato ad Alghero. Nell’attuale esposizione le opere –rigorosamente in bianco e nero – testimoniano della città di Vienna fotografata di giorno ma con le atmosfere lattiginose ad evocazione di crepuscoli. Ricordano le notti trascorse dall’artista col padre a condividere l’osservazione astronomica assieme alla passione per la fotografia. Riproduzioni in negativo dai libri di famiglia, ci suggeriscono il destino che legherà più tardi Andreas J. Hirsch all’arte contemporanea.
Amina Handke ha recentemente presentato la sua teoria di ritratti televisivi. Personalità artistiche filmate mentre guardano/o non guardano la televisione e si relazionano con una trasmissione. I fermo immagine ci lasciano traccia di una messa in scena del sé, con ambientazioni e attitudini oculatamente scelte dalle protagoniste/dai protagonisti che sembrano dimenticare la presenza della telecamera “abbandonata sola” dalla regista. Programmi in altre lingue che l’ufficiale. Rotture coi classici tabù di una televisione di Stato. Un pubblico scelto dall’artista a confutare i canoni delle indagini sull’audience. L’arte che ci ri-guarda.
Nella foto uno scatto di Valentina Piredda, 2016