Laura Boldrini e Neria De Giovanni: un incontro nato tra i libri
Con l’Associazione Internazionale dei Critici Letterari di cui sono Presidente, nel 2010 eravamo nelle Marche ospiti della Comunità Montana dei Monti Azzurri, per celebrare il nostro convegno annuale. Alla conclusione dei lavori mi chiesero di organizzare e condurre Il Premio Sibilla che conferimmo anche a Laura Boldrini.
Nella motivazione si legge tra l’altro: “Laura Boldrini, marchigiana di Macerata, è diventata da anni l’emblema internazionale dell’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, l’Agenzia delle Nazioni Unite che fornisce loro protezione ed assistenza materiale, oltre a perseguire soluzioni durevoli per la loro drammatica condizione. Il settimanale Famiglia Cristiana, l’ha indicata quale italiana dell’anno 2009, in ragione del “costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo” e della dignità e fermezza mostrate nel condannare i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo effettuati nell’estate del 2009. (…) Con il suo lavoro, sottolinea Don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele e Libera “ha contribuito a non farci dormire, a non farci distrarre di fronte a diritti troppo spesso disattesi. E soprattutto, ci ha ricordato che il diritto astratto non esiste, perché esistono le persone e le loro storie”. (…) Il suo impegno umanitario l’ha resa popolare al punto che su Facebook si è creato un gruppo spontaneo che promuove la sua candidatura alla Presidenza del Consiglio alle prossime elezioni. Sarà lei il “Papa straniero” del quale si sente il bisogno per rimescolare la politica italiana? (…). A Laura Boldrini, profetessa di verità, viene conferito il Premio Sibilla 2010 per il sociale”.
Dopo la sua elezione a Presidente della Camera dei Deputati, ho riletto con emozione questa motivazione quasi profetica sia per la sua nomina politico-istituzionale sia per il riferimento al Papa straniero che nel frattempo abbiamo in Papa Francesco… Conoscevo già Laura Boldrini prima del Premio Sibilla, infatti avevamo partecipato insieme ad un dibattito sui Diritti umani voluto dalla Free Lance International Press. Intanto usciva il suo primo libro dal titolo emblematico “Tutti Indietro”, che nasce dall’esperienza del suo lavoro appassionato e difficoltoso, con il racconto di passioni e di condanne per una causa inespugnata e a cui l’autrice ha dedicato tutta la sua vita professionale.
La presentai con questo libro alla Libreria Internazionale Paolo VI di Roma nell’ambito della Rassegna “I Venerdì di Propaganda” che coordino. Mentre concordavamo l’incontro il suo telefono squillava in continuazione: erano i giorni caldi degli sbarchi incessanti a Lampedusa. A giorni è prevista l’uscita del suo secondo libro sempre con Rizzoli: Solo le montagne non si incontrano mai. Storia dei Murayo e dei suoi due padri ed io avrei voluto mettermi in contatto con lei per presentarlo come il precedente, certa della sua disponibilità… Adesso sarà un po’ difficile!
Buon lavoro, Presidente