Legge stabilità, via Imu e Tasi. Renzi: “Siamo i primi ad aver abbassato le tasse”

Le novità della nuova legge di stabilità: una manovra che secondo Renzi "non mette le mani nelle tasche degli italiani".

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla legge di stabilità 2016, che tecnicamente si chiama “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”. “Fino a qualche anno fa il mondo tirava, l’Italia arrancava. Ora l’Italia si è ripresa e il mondo non sta benissimo. Siamo tornati alla crescita in virtù delle riforme che abbiamo fatto. Questa non è legge di stabilità, ma legge di fiducia”: con queste parole il Presidente del Consiglio ha introdotto il lavoro portato a termine dall’esecutivo. Poi è passato ad elencare le riforme fatte, aggiungendo: “Per la prima volta nella recente vicenda repubblicana le tasse vanno giù, in modo costante e sorprendente”.

“La nostra scelta è quella di rispettare le regole europee avendo fatto lavoro gigantesco per cambiarle”, ha spiegato Renzi, chiarendo che, all’interno dei margini, ci sarà spazio per utilizzare 8 miliardi di euro dalla cosiddetta “clausola riforme” e 5 miliardi di euro dalla “clausola investimenti”, mentre non sarà per ora utilizzata la clausola sugli “eventi eccezionali, ovvero per gli eventi migratori”, che sarebbe pari a 3 miliardi di euro circa. Se però la Commissione Europea accettasse di concedere questo ulteriore “sconto” all’Italia, allora il Governo procederà all’abbattimento dell’Ires già dal prossimo anno e non dal 2017, come inizialmente previsto. Si tratta di una manovra che vale 27 miliardi di euro, ma che potrebbe arrivare a 30 miliardi proprio nel caso in cui arrivasse l’ok Ue sulla clausola migrazioni.

Sparisce la tassa sulla prima casa, con l’eliminazione dell’Imu e della Tasi anche per le abitazioni di lusso. Via anche l’Imu sui terreni agricoli e sugli imbullonati, ovvero quei macchinari ancorati al terreno. Un intervento che vale circa 4,3 miliardi di euro (sul punto Renzi ha replicato piccato a qualche obiezione sul parere della Commissione Europea). Confermato il dimezzamento della decontribuzione sulle assunzioni, con il tetto massimo che scenderà a circa 3mila  e 500 euro, anche se la cifra di 8mila euro resta intatta (fino al 2018) per chi assume entro il 2015.

Tra le altre misure, Renzi ha annunciato il taglio dell’Ires al 24 dal 2017, la semplificazione burocratica per le partite Iva e l’aumento del limite dell’utilizzo del contante fino a 3mila euro.

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Redazione, 15 Ottobre 2015