Liceo Fermi, lettera degli insegnanti: “solidali col Vicepreside”
I professori del liceo algherese esprimono la propria opinione relativamente ai fatti accaduti.
Tiene ancora banco il “ caso liceo Fermi” di Alghero, da giorni sui media nazionali. Dopo l’allontanamento di un non vedente con cane al seguito, episodio recentemente oggetto di un’interrogazione parlamentare del Gruppo Lega Nord, firmata da Anna Cinzia Bonfrisco e dal leader Matteo Salvini, ecco la lettera a firma di tutti gli insegnanti del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane, profondamente colpiti dai recenti fatti in cui si sono trovate coinvolte alcune persone che operano nell’istituto. I professori del liceo esprimono, attraverso questa lettera, la propria opinione relativamente ai fatti accaduti.
“Riteniamo necessario ripercorrere la storia del nostro Liceo che è storia di costante inclusione e profondo rispetto e considerazione della disabilità. Da anni – si legge – è attivo e perfettamente funzionante uno staff di docenti che ha a cuore il benessere e l’inserimento dei ragazzi in situazione di svantaggio, la cui primaria preoccupazione è che la loro partecipazione alle varie attività sia quanto più possibile integrata e serena. Tutto il personale della scuola, inoltre, ha sempre mostrato grande sensibilità nei confronti di qualunque studente in difficoltà, e si è sempre attivato al meglio per far loro superare tutti i disagi che derivassero dalla loro condizione”
“Ciò posto, gli insegnanti hanno vissuto con estremo stupore il resoconto che degli eventi è stato divulgato, in quanto niente affatto corrispondente ai comportamenti che abitualmente hanno potuto osservare nel tempo. Un immediato chiarimento tra le parti avrebbe, forse, risolto il malinteso ed evitato la gogna mediatica alla quale il collega Pietro Sanna (pur se preceduto nelle stesse osservazioni dal Dirigente e da una collaboratrice scolastica) è stato sottoposto. Per tutto questo noi docenti del Liceo Scientifico e delle Scienze Umane, amareggiati per quanto accaduto e per l’immagine che della loro scuola è stata data, esprimiamo solidarietà al collega, nella certezza che i suoi comportamenti non avessero in alcun modo intenti discriminatori” – concludono.