Lingua blu: a giorni il nuovo decreto per contrastare il virus

A giorni sarà pronto il nuovo decreto regionale per contrastare ancora più efficacemente l’emergenza della Lingua Blu negli allevamenti ovini della Sardegna. Dopo le verifiche e d’intesa con il ministero della Salute e il Centro nazionale di referenza di Teramo, l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci firmerà il provvedimento che integra e rafforza le misure già adottate dalla Regione nei mesi scorsi. In particolare, la vaccinazione sarà effettuata nelle aree non ancora interessate dal virus (in quelle cioè distanti oltre 4 chilometri dai focolai) e ai capi da movimentare (sia agli ovini che ai bovini). Inoltre, sarà adottata una profilassi diretta più forte grazie all’uso di particolari repellenti. Ancora, è previsto il potenziamento dei Servizi veterinari delle Asl.

Per quanto riguarda il ristoro alle aziende colpite, la Giunta regionale ha approvato lo scorso 8 agosto un disegno di legge che prevede l’indennizzo dei capi morti e del mancato reddito e aiuti per lo smaltimento delle carcasse. Il provvedimento verrà discusso dal Consiglio regionale in una delle sue prossime sedute. Intanto, già la prossima settimana arriveranno altre 900 mila dosi. “L’arma più efficace per combattere questa nuova ondata di Lingua blu – spiega l’assessore De Francisci – è vaccinare i capi. Per questo mi appello al senso di responsabilità degli allevatori affinché vaccinino i propri capi. È una procedura che non reca alcun danno agli animali, trattandosi di un vaccino spento”.

L’aggiornamento delle misure di lotta al virus della Lingua blu, con il nuovo decreto in fase di predisposizione, si è reso necessario a causa delle particolari condizioni meteo-climatiche a cavallo tra primavera e l’estate, con le piogge di maggio e giugno che hanno favorito il proliferare degli insetti vettore. A differenza degli altri anni infatti, quando l’epidemia si verificava tra settembre e ottobre, nel 2013 l’emergenza è scattata in anticipo impedendo una vaccinazione capillare. Da sottolineare che l’assessorato della Sanità, sempre su indicazione del ministero della Salute, aveva predisposto e concluso strategia e procedure di acquisto di 1 milione e 800mila dosi di vaccini già tra ottobre 2012 e gennaio 2013, con un capitolato che prevedeva che i primi lotti dovessero arrivare già ad aprile 2013. A causa però di problemi tecnici della ditta produttrice aggiudicataria della gara, legati ai test di efficacia e innocuità del vaccino, e considerato che ha dovuto adeguare le linee di produzione alla richiesta specifica della Regione, le prime assegnazioni sono potute arrivare solo ai primi di luglio. Da quel momento la Regione e l’istituto Zooprofilattico hanno provveduto a rifornire le singole Asl delle dosi necessarie.

Per quanto riguarda la movimentazione, quella intraregionale non prevede blocchi; per quella extraregionale, restano in vigore i protocolli attivati dalla Regione Sardegna con Lazio e Veneto. Inoltre, il ministero della Salute sta terminando la stesura del protocollo nazionale che varrà per autorizzare lo scambio tra le regioni degli animali vaccinati (bovini in particolare). L’assessorato ha sensibilizzato il dicastero, alle prese però con altre emergenze legate alla sanità pubblica veterinaria in altre parti d’Italia, per casi di Febbre del Nilo, Dengue e Aviaria.

Infine, sono ingiustificati gli allarmi diffusi anche a mezzo stampa da alcuni Comuni, come quello di Oliena, per presunti problemi sanitari sui cittadini. È da ricordare infatti che la Lingua blu non è trasmissibile all’uomo e che lo smaltimento degli animali non è in capo alla Regione ma agli allevatori e ai sindaci dei Comuni, che sono le autorità sanitarie locali competenti, secondo le normative nazionali e comunitarie.

5 Settembre 2013