L’Iva sale al 22 %. Rincari a valanga. Ecco l’elenco

Dalla mezzanotte di stanotte è scattato l’aumento dell’iva al 22% e anche se c’è la promessa di tornare indietro, ci vorrebbe un miliardo e non c’è. E l’Unione Europea valuterà anche le misure, e l’aumento delle imposte indirette, così come di quelle sulla casa, insieme al taglio delle imposte sul lavoro (il cuneo del 2014 era una delle esplicite raccomandazioni fatte al governo italiano). Ma spieghiamo meglio cosa e dove si applica questo aumento. L’aliquota che passa al 22 per cento è quella ordinaria che si applica ai beni e i servizi che non rientrano nell’aliquota ridotta al 10 o in quella super ridotta al 4 % riservata a pane fresco, burro, latte, frutta e ortaggi e altri alimenti di prima necessità. Quello che scatterà oggi è il secondo rialzo di un punto nel giro di due anni: infatti l’aliquota era già salita di un punto in più nel 2011 con il governo berlusconi. Saranno soggetti ad aumenti vino, birra, succhi di frutta e alimenti pregiati come i tartufi. L’Iva aumenterà anche per le automobili, gli accessori auto, i pezzi di ricambio. E costerà di più anche la manutenzione e la riparazione dell’auto. Per non parlare della benzina che proprio in virtù di questo aumento ci costerà 1,5 centesimi in più. Rincari anche nel settore dell’ abbigliamento, calzature, pelletteria, biancheria per la casa; costeranno di più i frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie e piccoli elettrodomestici, detersivi, televisori, radio, hi-fi, computer e prodotti di cancelleria. La stretta riguarderà poi estetista, barbiere e parrucchiere, lavanderia e tintoria, gioielli e bigiotteria. Non solo, l’iva al 22% anche sulla telefonia e sui telefonini. Cosi come aumenterà per le imbarcazioni e per le attività sportive come le palestre. Parlando in termini più chiari, secondo gli studi di alcune associazioni di consumatori l’impatto sarà di circa 200 euro all’anno in più per famiglia. Giusto perchè se siamo riusciti a risparmiare qualcosa (e oggi è davvero difficile), era giusto versarlo allo Stato.

1 Ottobre 2013