“Lo Schiaccianoci” al Teatro Civico di Alghero
Domenica 14 gennaio con inizio alle ore 21, sarà la volta della danza con “Lo Schiaccianoci” di Čajkovskij con i solisti e il corpo di ballo del Balletto di Roma; scene e costumi Erika Carretta; disegno luci Emanuele De Maria; ideazione e coreografia Massimiliano Volpini.
Al Teatro Civico di Alghero proseguono gli appuntamenti con la stagione di Prosa e Danza a cura del Cedac, inseriti nel calendario “Més Que Un Mes” del Comune di Alghero e della Fondazione Alghero ( Musei Eventi Turismo ). Domenica 14 gennaio con inizio alle ore 21, sarà la volta della danza con “Lo Schiaccianoci” di Čajkovskij con i solisti e il corpo di ballo del Balletto di Roma; scene e costumi Erika Carretta; disegno luci Emanuele De Maria; ideazione e coreografia Massimiliano Volpini.
Il Balletto di Roma celebra un balletto che è una tra le più popolari composizioni della tradizione romantica russa, ridimensionando la misura dello sfarzo per dare valore al “dietro le quinte” del giorno più amato da tutti i bambini. La rilettura del coreografo Massimiliano Volpini ribalta l’ambientazione originale del primo atto, sostituendo alla ricca e festosa Casa Stahlbaum la strada di un’immaginaria periferia metropolitana: qui, abitanti senzatetto e ribelli senza fortuna vivono come comunità di invisibili, adattandosi agli stenti della quotidianità e agli scarti della città.
Un muro imponente separa due strati di società, chiudendo fisicamente e idealmente una fetta d’umanità disagiata in un angolo di vita nascosta. Animati da sogni di vitalità e forza (desideri che Clara e Fritz vivono affievoliti dall’agio, nei toni leggeri del racconto di Alexandre Dumas) i ragazzi di periferia non aspettano regali scintillanti da “Babbo Natale” Drosselmeyer, ma riconoscono in questo vecchio e misterioso barbone un benefattore di quartiere. Il dono più atteso è un curioso pupazzo che diventa il simbolo dell’evasione perché rappresenta la figura di colui che ce l’ha fatta, superando le barriere della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della città.
Mossa dall’esempio di questo Eroe–Principe moderno, anche Clara immagina la fuga in una dimensione piena d’incanti; obiettivo che la porterà a ritrovarsi, imprevedibilmente, donna adulta e coraggiosa. I giovani temerari tenteranno il grande salto oltre il muro affrontando i vigilanti dei rivoluzionari fermenti: la “Battaglia dei Topi” del tradizionale Schiaccianoci si trasformerà in uno scontro di strada il cui esito sarà la salvezza di Schiaccianoci e la fuga di Clara. Dall’altra parte del muro la giovane avventurosa scoprirà un nuovo mondo che ai suoi occhi si illuminerà dei colori dello stupore e della magia. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri: un incanto che cancellerà per un attimo gli incubi grigi di una vita nell’ombra.
Sulle note di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Massimiliano Volpini porta in scena un’originale versione del classico natalizio e invita lo spettatore ad osservare la fiaba da una nuova prospettiva che, pur nella conservazione del binomio realtà/sogno, scopre i risvolti terreni di una società contemporanea multiforme. Attraverso la mente curiosa della giovane Clara, il pubblico stesso vivrà un viaggio d’evasione che lo condurrà da una scena di scatole, mattoni, crepe e graffiti, a un mondo magico, fuori dal tempo. Una riflessione lucida e poetica insieme, che consente di realizzare, nel rispetto del repertorio, una versione moderna, fresca e vitale, ricca di ulteriori spunti stilistici e drammaturgici.