Lo Scientifico di Alghero promuove l’eco-ostello nella Baia di Porticciolo
Il 15 marzo la presentazione del progetto nella sala conferenze del Quartè di San Michele in occasione dell'evento mondiale Open Data Day.
Gli studenti della IIIA del Liceo Scientifico di Alghero invitatano scuole, cittadinanza, enti pubblici e privati e stampa, all’evento relativo al progetto A Scuola di OpenCoesione (ASOC), che mira a trasformare in cittadini consapevoli ed attivi gli studenti partecipanti, nella realtà di appartenenza, attraverso l’analisi di un progetto pubblico. La presentazione del lavoro è in programma per il 15 marzo dalle ore 17 alle ore 19 nella sala conferenze del Quartè di San Michele Alghero in occasione dell’evento mondiale Open Data Day.
“Alghero – scrivono gli studenti – è una meravigliosa città ricca di bellezze naturali che fonda la propria economia sul turismo, settore che, attualmente, purtroppo, attraversa un periodo di crisi con notevoli conseguenze economiche a vari livelli. Sono state diverse da più parti le proposte ed i progetti per far fronte alla soluzione del problema che,nonostante gli sforzi, appare ancora lontana. Noi studenti, interessati al nostro territorio e forti di un senso di appartenenza abbiamo scelto di orientare la nostra ricerca su quest’ ambito. La nostra scelta è ricaduta sulprogetto “Ristrutturazione di edifici ex carcerari nel Parco di Porto Conte destinati alle attività turistiche e alla rete per l’educazione, ricettività e la riqualificazione ambientale” che punta allo sviluppo del turismo ecologico ;si tratta di un argomento non abbastanza dibattuto dai giornali locali ma che, a nostro avviso, garantirebbe,almeno in parte, lo sbloccarsi dell’economia locale incrementando gli introiti. La disponibilità di un eco-ostello consentirà al parco di rispondere alla domanda di ricettività da parte del mondo accademico, della ricerca scientifica, dal mondo scolastico e quello ecoturistico. L’intervento è da considerarsi strategico in quanto va ad integrarsi con gli altri immobili riqualificati e risalenti al periodo carcerario ossia l’ex forno del pane adibito a “emporio dei prodotti del parco” e l’ex villa del direttore del carcere adibita a foresteria per ricercatori e ospiti del Parco. Risultato atteso dell’intervento è la ristrutturazione di un edificio ex carcerario e l’attivazione di un eco-ostello; esso contribuisce in maniera diretta al cambiamento atteso dall’obiettivo specifico che mira ad un aumento del tasso di presenze turistiche nei parchi nazionali e regionali”.
“Si comprende facilmente – proseguono – che la presenza di un maggior numero di turisti sarebbe non soltanto un beneficio per gli imprenditori locali, ma determinerebbe una conseguente crescita commerciale ed una maggiore visibilità sul piano internazionale che garantirebbe ampi margini di sviluppo del settore e, fattore non affatto trascurabile, molti posti di lavoro. Dalle ricerche fatte su internet e grazie ad alcuni incontri con enti locali, il nostro team Baia delle ninfee è stato attratto da questo progetto, che non è stato ancora del tutto avviato. Ne abbiamo, quindi, ricostruito tutta la storia.
Analisi dei dati. “L’iter è abbastanza complicato: tutto inizia nel 2016, anno in cui, per la prima volta, si parlò di “Ristrutturazione di edifici ex carcerari nel Parco di Porto Conte destinati alle attività turistiche e alla rete per l’educazione, ricettività e la riqualificazione ambientale”:Lo studio iniziale prevedeva un finanziamento di 1.400.000 euro divisi in 5 anni. Questo capitale avrebbe permesso la realizzazione dei seguenti interventi: 1. Progettazione; 2. Esecuzione progetto preliminare, definitivo ed esecutivo; 3. Avvio lavori fine lavori chiusura intervento
“Ma, la Regione Autonoma della Sardegna (RAS), pur accogliendo la proposta, – spiegano gli studenti – non concesse tutti i finanziamenti, bensì solo 1.000.000 di euro nel finanziamento europeo 2014/2020.I fondi sono stati stanziati per il 50% dall’UE, per il 35% da fondi di rotazione e per il 15% da POR/FESR. E’ stata già conclusa la prima fase del progetto (studio di fattibilità tecnico-economica) e attualmente ci troviamo all’inizio della seconda fase: progettazione esecutiva ed affidamento. In questa seconda fase sono stati riscontrati dei problemi. 1) alcune parti della struttura in questione sono di proprietà di privati motivo per cui si corre il rischio di effettuare una riqualificazione solo parziale;2) le ditte che dovranno realizzare i lavori necessitano di particolari autorizzazioni e certificazioni poichè interverranno su un edificio di valore storico. Sono queste le ragioni per cui l’appalto non è ancora stato affidato. Nonostante il primo progetto sia stato ridimensionato, l’Ente del Parco di Porto Conte si sta adoperando in maniera attiva per la realizzazione del progetto in tempi brevi, in modo da avviarne altri successivamente, che hanno un comune denominatore col progetto da noi esaminato ovvero l’educazione ambientale e culturale. Gli sforzi sono molteplici,ma, a nostro parere, il supporto del comune di Alghero non appare sufficiente” .
“Ciò che abbiamo ritenuto particolarmente interessante sono le variazioni dell’entità dei finanziamenti nel corso del tempo, e la loro attribuzione ad entità differenti. Parte dei nostri dubbi e molte delle informazioni acquisite sulle quali abbiamo, poi, riflettuto, ci sono state fornite durante gli incontri con gli esperti del parco e dagli open data. Siamo rimasti stupiti sia dei numerosi ritardi e dei vari intoppi burocratici. Per questo motivo, proseguendo nel nostro ruolo di cittadini attivi, attenti e consapevoli continueremo a ricercare dati ed informazioni, per chiarire le ambiguità e la confusione nella diffusione dei dati on-line” – concludono.