Lo spettacolo del videomapping ad Alghero
La Riviera del Corallo ospita il primo festival internazionale sulle nuove tecnologie per la valorizzazione del patrimonio mai tenuto in Sardegna
Tre giorni per raccontare un altro Mediterraneo, diverso da quello che viene fuori dalle cronache contemporanee, sfiancato da conflitti, attentati, crisi economiche e d’identità. Tre giorni per raccontare un Mediterraneo che coopera, guarda al futuro con fiducia perché scommette sul proprio passato, investe in innovazione e punta sulle più avanzate tecnologie per preservare, valorizzare e promuovere se stesso e il proprio patrimonio archeologico, artistico, storico, sociale, culturale e naturale. In questi giorni Alghero è al centro del Mediterraneo non solo geograficamente. La Riviera del Corallo ha ospitato “I AM Project Festival”, il primo meeting internazionale sulla multimedialità applicata al marketing turistico e culturale mai andato in scena in Sardegna.
“I AM Project Festival” è l’evento conclusivo di tre anni di cooperazione tra Italia, Spagna, Giordania, Libano, Palestina, Egitto e Tunisia. Sette Paesi e 14 partner in tutto, uniti da “I AM – International Augmented Med”, progetto da 3milioni di euro finanziato dall’Unione europea tramite il programma di cooperazione Enpi, di cui la Regione Sardegna è Autorità di gestione. A ospitare le tre giornate conclusive, in cui si tirano le somme e si verifica materialmente quale sia stato il risultato prodotto insieme, è stata Alghero, capofila del progetto. Gli algheresi con il naso all’insù, in queste serate a cavallo tra estate e autunno, radunati nelle piazze ad ammirare le videoinstallazioni, i videomapping e gli altri prodotti multimediali che per un week end hanno trasformato l’aspetto di monumenti, facciate e scorci di prestigio nella parte storica della città, sono la miglior constatazione che la strada è quella giusta, che bisogna proseguire. Non a caso il sindaco di Alghero, Mario Bruno, ha già annunciato che il festival a prescindere dal progetto comunitario, «diventerà un appuntamento fisso, un confronto costante su come mettere la multimedialità al servizio della valorizzazione del nostro patrimonio».
Protagonista assoluta di un evento che ha ridisegnato per esperimento il volto di Alghero e del suo centro storico è stata la Realtà aumentata, termine con cui si fa riferimento a quelle tecniche multimediali innovative capaci di mettere in relazione la realtà con costruzioni e ricostruzioni digitali, modificando, migliorando e arricchendo il mondo percepito attraverso una sovrapposizione di elementi virtuali e digitali sulla realtà. I suoi usi per la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale sono molteplici, dalle applicazioni educative e informative, alla sovrimpressione di immagini virtuali e informazioni sulla realtà, da simulazioni di elementi di realtà virtuale a applicazioni artistiche implementate attraverso performance, videoproiezioni e installazioni.
L’esempio più diffuso di Realtà aumentata applicata alla valorizzazione dei beni culturali è il videomapping, ossia una combinazione di immagini 2D e 3D, effetti sonori e luci, proiettati su monumenti e palazzi storici. In questi giorni grazie al videomapping hanno preso vita Torre di Sulis, Torre di San Giovanni e piazza Pino Piras, Lo Quarter, piazza de la Juharia e il Forte della Maddalena. Esempi di Realtà aumentata sono anche le videoinstallazioni interattive, che rispondono a voce e movimenti del visualizzatore, le applicazioni “mobile”, che consentono a un visitatore di puntare la telecamera di un dispositivo portatile verso un luogo e visualizzare informazioni o elementi virtuali, la modellazione 3D, che permette la ricostruzione virtuale di siti archeologici, e gli spettacoli dal vivo, realizzati con tecnologie interattive e virtuali.
La “tre giorni” algherese, tra eventi, spettacoli, mostre, installazioni e workshop con un parco docenti di caratura internazionale, è stata anche l’occasione per tutte le realtà dell’area mediterranea per confrontarsi in tema di politiche pubbliche della conservazione, della tutela, della valorizzazione dei beni culturali, del turismo e della promozione del territorio attraverso le nuove tecnologie. Agli incontri ospitati nella sala conferenze de Lo Quarter hanno partecipato esperti di Realtà aumentata e professionisti dei settori culturale e turistico. Insieme a loro autorevoli rappresentanti nazionali e locali dei governi che hanno aderito al progetto di cooperazione giunto al capolinea dopo tre anni. «La tecnologia facilita la diffusione delle informazioni, l’uso di questi strumenti può coinvolgere più persone, sensibilizzare visitatori e aiutarli a capire meglio cosa c’è dietro i siti archeologici, ecco perché la Realtà aumentata è uno strumento importante per la promozione della cultura», è la sintesi di Monther Jamhawi, direttore generale del Ministero della Cultura della Giordania.
L’obiettivo è sviluppare servizi innovativi per la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale attraverso l’utilizzo di tecniche interattive e multimediali, incoraggiando la collaborazione tra tra enti pubblici, università, musei, gestori di beni culturali e professionisti delle nuove tecnologie. Attraverso il ricorso a tali strumenti sarà arricchita l’esperienza del visitatore, miglioreranno i servizi offerti al turista e la qualità del patrimonio dei territori coinvolti. Questo grazie all’incremento dell’utilizzo di tecnologie avanzate per creare eventi e applicazioni ad alta visibilità, che i visitatori potranno condividere facilmente sui social media e, più in generale, sarà favorito l’aumento dei flussi turistici. È la scommessa che ha ispirato Comune di Alghero e Meta nell’ideazione e realizzazione del festival internazionale ospitato in città tra venerdì e domenica.
«Questo esperimento rappresenta una straordinaria opportunità in campo turistico e culturale per Alghero, capofila di un progetto che ha segnato un tappa importante della programmazione Enpi, e per tutti i partner», sottolinea Mario Bruno. «Ma il valore aggiunto di questa iniziativa che colloca Alghero al centro del Mediterraneo è la possibilità di cooperare e di portare a coesione tante strategie, anche per Paesi in difficoltà – afferma il sindaco – attraverso la cooperazione internazionale e ai principi di solidarietà e fraternità nella loro coniugazione politica, si trova la possibilità di esprimersi positivamente». Quando la globalizzazione rende importanti le differenze, «un progetto di valorizzazione dedicato ai Paesi del Mediterraneo porta a unire le forze, a recuperare le ragioni storiche di una vicinanza che è anche programmatica e non solo geografica».