L’On. Valerio Meloni scrive a Cappellacci
Ill.mo Signor Presidente,
La crisi economica che investe il nostro Paese, di origini lontane e di natura diverse, si riverbera sulla nostra regione in modo esponenziale e con effetti drammatici logorando ulteriormente il suo tessuto economico, già di per se debole a causa delle peculiari difficoltà storiche, strutturali e geografiche della nostra isola. In particolare, la rivisitazione delle politiche industriali – all’interno di un sistema globale che fagocita tutto e che tutto tende a delocalizzare a vantaggio del mero profitto economico – ha determinato nella nostra Regione la perdita di decina di migliaia di posti di lavoro con conseguenze ancora oggi incalcolabili, mettendo a rischio la tenuta sociale ed economica della nostra isola.
In questo quadro, così disperato, è necessario l’impegno di tutti a lavorare per ricercare soluzioni e possibilmente per creare prospettive che possano consentire a tutti i Sardi di coltivare la legittima aspettativa al lavoro e a una vita dignitosa. E’ per questo che noi, classe dirigente, avendo una responsabilità diretta sulle scelte e ciò che ad esse consegue, non dobbiamo assolutamente consentire che venga perso un ulteriore posto di lavoro e in eguale misura non dobbiamo permettere che sia lasciata morire una sola impresa del nostro sistema economico isolano. La ricerca di soluzioni e di alternative al processo di dismissione del nostro apparato industriale, ha prodotto nel sito di Portotorres una nuova aspettativa di lavoro e di speranza attraverso il progetto della chimica verde che si esplica nel “Protocollo d’intesa per la Chimica Verde”. Il contenuto di questo documento è il frutto di un lungo e intelligente lavoro che articola il progetto, le modalità, gli obiettivi i costi e i risvolti economici per il territorio. A questo importante accordo sono stati, successivamente, aggiunti due nuovi documenti: “Attuazione del protocollo d’intesa” del Maggio 2011 e “Addendum al Protocollo d’intesa per la chimica verde” sottoscritti da tutte le componenti politiche e sociali. In essi viene, costantemente, richiamato l’impegno alla tutela dei lavoratori e del sistema delle imprese locali e, in particolare, nell’Addendum al Protocollo sono stabilite e sancite le modalità di attuazione e il principio della Tutela dei lavoratori e delle Imprese locali. L’Addendum in questione è stato, al tempo, “sbandierato” come un risultato eccezionale capace di obbligare l’ENI a tutelare la forza lavoro esistente, ivi compresa quella imprenditoriale.
Accade invece, in modo contradditorio rispetto agli accordi, che l’ENI abbia svolto una gara d’appalto, inopportuna, per il settore metalmeccanico , aggiudicandola ad una società di Brindisi. La perdita del contratto da parte delle società sarde, avviene a seguito di regolare gara avendo l’azienda brindisina praticato i prezzi più bassi. L’imprese aggiudicatrice assorbirà sicuramente parte delle maestranze delle aziende che hanno perso, manca palesemente la tutela dell’imprenditoria locale! L’apertura ad aziende che provengono da altri territori, a discapito di aziende storiche locali, rappresenta la negazione degli accordi sottoscritti! L’uscita da Versalis (Polimeri Europa) delle aziende sarde, significa per esse la impossibilità ad operare per Matrica, poichè la stessa appalterà i montaggi alle aziende operanti nel petrolchimico.
Di conseguenza, Sig. Presidente, ci si chiede perché l’Eni attraverso Versalis non rispetti gli accordi sottoscritti e sbandierati e perché favorisca attraverso il “subdolo” sistema dell’appalto l’avvento di società esterne. Queste ultime praticano, ora, convenientemente prezzi sotto costo, consapevoli di rifarsi più avanti con le aggiudicazioni dirette di Matrica, avendo nel frattempo determinato la consunzione e la conseguente morte delle aziende storiche locali! A questo punto è lecito chiedersi perché non si vigili sul rispetto degli accordi, soprattutto quando l’impresa che si è aggiudicata i lavori, sbarca in Sardegna con un curriculum non proprio limpido e questo lo si evince dalla visura camerale della società dalla quale emergono aspetti che da soli avrebbero meritato qualche riflessione in più.
Le invio Sig. Presidente la presenta nota per rappresentarLe questa grave situazione e conseguentemente per chiederle di verificare, insieme ai soggetti che hanno sottoscritto l’Accordo, se l’atteggiamento di Versalis sia rispettoso degli impegni assunti e se in considerazione delle informazioni contenute nella visura camerale della società brindisina, non sia il caso di intervenire con sollecitudine per sventare l’ennesima inaccettabile offesa che si tenta di consumare nei confronti dei sardi.