L’Orto di Rizzeddu Monserrato festeggia un anno di attività

Diverse le iniziative organizzate all'aria aperta per festeggiare un anno di attività del primo orto urbano di Sassari.

Si è svolta oggi a Sassari una giornata all’aria aperta, tra i profumi della natura per festeggiare 1 anno di attività dell’Orto di Rizzeddu Monserrato. L’iniziativa si è svolta in via Washington, nell’area situata tra la scuola elementare e la chiesa parrocchiale. Un’area simbolica dove un tempo sorgevano i capannoni di “Monte Lepre” che da capannoni militari della seconda guerra mondiale divennero le abitazioni delle prime famiglie che popolavano il rione di Rizzeddu. Ogni capannone era circondato da un pezzo di terreno e ogni famiglia aveva un orto. Nei primi anni ’80 i capannoni vennero abbattuti e alle famiglie vennero consegnate le case, alcune nello stesso Rizzeddu ma la maggior parte nel nascente quartiere di “Latte Dolce” dove gli abitanti si dovettero trasferire. E’ qui che un anno fa è nato il primo orto urbano di Sassari.

L’iniziativa è nata dagli abitanti del Quartiere Rizzeddu – Monserrato, volontari e urbanisti che desiderano prendersi cura degli spazi pubblici del quartiere. «L’eliminazione dello stato di degrado – spiegano Simone Maulu e Veronica Olmeo – e la qualità degli spazi rappresentano soprattutto il mezzo e non il fine dell’iniziativa, che ha come obbiettivo ultimo lo sviluppo della socialità locale, rafforzando le relazioni, la solidarietà e il senso di affezione degli abitanti ai luoghi. Tant’è vero che ormai questo spazio è diventato un punto di ritrovo per gli abitanti del quartiere e soprattutto per i bambini della scuola elementare di via Washington che ogni giorno dopo la scuola ci vanno a giocare e a volte a fare anche i compiti ».

La giornata comprendeva diverse attività: piantare l’orto invernale dopo il raccolto dell’estate, un pranzo collettivo, i laboratori con i bambini. La mattina alcuni anziani del quartiere hanno insegnato ai bambini come si coltiva l’orto osservando la natura. Si parte imparando a conoscere il terreno e sfruttando il sole al quale l’orto deve essere bene esposto. Ovviamente il fattore principale e quello umano, infatti l’evoluzione delle piante va seguita attentamente. I bambini hanno imparato che per i parassiti che attaccano le piante esistono i rimedi naturali, quelli che si usavano anticamente, senza bisogno di dover ricorrere a sostanze chimiche. Le piante ogni anno devono essere coltivate con una disposizione diversa, in modo da ottenere un equilibrio biologico naturale permettendo alla terra di rigenerarsi. Tutti antichi saperi che gli anziani hanno tramandato ai bambini.

All’ora di pranzo i ragazzi dell’Associazione Studendi della facoltà di Agraria (che curano un’orto nell’area privata dell’istituto delle Figlie di Maria in via Rolando) hanno preparato la pecora bollita e il pane Tzichi che è stato offerto agli abitanti. Nel pomeriggio Vlatka Colic, una ragazza Croata assegnista di ricerca presso la Facoltà di Architettura di Alghero e residente nel quartiere ha curato un laboratorio per i bambini che hanno progettato con il polistirolo dei modellini dei giochi che loro vorrebbero che venissero realizzati nello spazio adiacente all’orto. I piccoli hanno realizzato diversi modellini colorati, tra cui una casetta, dei piccoli tavolini, un’altalena. L’iniziativa ha ricevuto i complimenti e l’appoggio del Sindaco Nicola Sanna che è passato a salutare gli abitanti del quartiere.

19 Ottobre 2014