Low cost, Tedde: “Dopo incontro nessun risultato tangibile”
Per il vicecapogruppo di Forza Italia "Pigliaru scopre l'esistenza di norme europee già in vigore da due anni"
“Una interlocuzione tardiva, colpevolmente tardiva, che speriamo possa produrre gli effetti sperati”. Così Marco Tedde, vice-capogruppo di Forza Italia, commenta l’esito dell’incontro tra il presidente Pigliaru, l’assessore Deiana, il ministro Delrio e i vertici Ryanair. “Nessun risultato tangibile in un incontro fuori tempo massimo per salvare la stagione -incalza l’ex sindaco- in cui ci si limita a prendere atto che occorre intervenire nel rispetto del quadro normativo attuale. Tradotto dal politichese, hanno scoperto l’acqua calda e cioè direttive adottate già due anni fa da Bruxelles. Si sprecano le dichiarazioni ad effetto per coprire il vuoto di un incontro che ha visto anche l’incomprensibile esclusione dei sindaci di Sassari e Alghero, lasciati sull’uscio ad aspettare il nulla. Ai due primi cittadini non è rimasto altro che attendere all’esterno del ministero per scattare un selfie con il CEO di Ryanair”. Ma Tedde punta il dito contro gli “strani ritardi” di Pigliaru. “Se pur “in differita” di due anni, almeno sembra che Pigliaru abbia compreso che il low cost non è un fenomeno turistico spontaneo e che la politica da Ponzio Pilato interpretata finora dalla Giunta regionale ha causato danni incalcolabili al territorio, mettendo in crisi un sistema che in 15 anni ha generato un vero e proprio sistema economico basato su accoglienza e su una infinità di servizi che occupa migliaia di persone. Un sistema economico fatto di piccole imprese ma anche di famiglie che integrano il loro reddito nel rispetto della legge. Non si può mandare a gambe levate un’intera economia -commenta amaramente Tedde- solo perché la Giunta regionale rimane inerte. Da novembre chiedevamo, inascoltati e sbeffeggiati, che Pigliaru incontrasse urgentemente i vertici della compagnia irlandese. Ora auspichiamo che non debbano trascorrere altri 5 mesi per vedere il Governo Renzi cancellare velocemente i balzelli sugli imbarchi e Pigliaru pubblicare il bando. Ma a margine – chiude un preoccupato Tedde – siamo costretti a chiederci: chi pagherà i danni derivanti da questi colpevoli ritardi?”