Lubrano: “Alghero vittima di tradimenti. Mi ricandido per la città”
Stefano Lubrano in piazza: "Meglio 6 mesi di Commissario che 5 anni di Lubrano? Come avete visto la città sta crollando. Alghero è ostaggio dei traditori "
Lubrano contro la “politica delle manovre e delle poltrone”. L’ha definita così, in effetti, la politica odierna, durante il suo discorso pubblico in Piazza della Juaria. Ha superato il tradimento e si dice pronto per smascherare oggi tutti coloro che hanno voluto “farlo fuori”, solo per un ragionajmento di poltrone, quelle che, sottolinea, non è stato capace di dare perchè “La mia politica non è distribuzione di poltrone”. “Ho letto una lettera -ha raccontato in piazza- durante la mia scorsa campagna elettorale che parlava di un giovane che venne rinchiuso in carcere dai nazisti, torturato e fucilato. Gli avevano fatto credere che la politica era una cosa schifosa dalla quale stare lontano. Io non credo sia così. Tenevano lontano il popolo e dicevano: ce ne occupiamo noi, a te cosa ti serve? Questo ha funzionato in questo città. Io mi ricandido per il grande dispiacere che provo per la città di Alghero, nel vederla così, trattata in questa maniera. Non mi rassegno ad una città che viene ridotta in uno stato vegetativo, sotto il controllo di un commissario. La politica non è usare la cosa pubblica per propria carriera politiche, la politica è avere il coraggio di venire oggi in piazza e affrontare la città, senza rancore, come sto facendo io. Io ho perdonato a titolo personale a chi mi ha tradito, ma gli effetti del volta faccia, si sono visti. Non si deve consegnare una città come Alghero ad un commissario, Alghero non se lo merita. Dobbiamo lavorare per mettere al centro la persona. In questi decenni quella politica ha dato origine ad una classe politica che ha usato il popolo. Ciò che interessa a “questi” è la vittoria, la poltrona, non la gente.” Parte da questo ragionamento l’ex sindaco sfiduciato, che oggi guarda in faccia l’elettore, e gli chiede fiducia per la seconda volta.